Palermo. Uno fa gli assist, l’altro segna. Che tandem Valente e Floriano
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul duo Valente-Floriano che ha dato spettacolo in occasione della gara a Trieste.
Se Palermo vola sulle ali dell’entusiasmo, il Palermo di quest’inizio di playoff vola su altre ali: quelle che rispondono ai nomi di Floriano e Valente. Uno a destra, l’altro a sinistra. Uno serve, l’altro segna. Le spalle ideali per Brunori, quando c’è da far rimpinguare il bottino di reti del bomber italo-brasiliano, ma anche complementari al numero 9, nelle (rarissime) giornate in cui non riesce a buttarla dentro. La trasferta di Trieste, ad esempio. Non segna il capocannoniere? Poco male: ci pensa Valente a mettere in mezzo per Floriano, due volte su due, entrambe con lo stesso esito. Gol del vantaggio e gol del raddoppio, con tanto di esultanza sotto la curva dei circa mille palermitani presenti al «Rocco» per godersi di persona l’esordio dei rosanero negli spareggi. Esaltanti ed esaltati, proprio come i due funamboli sulle fasce, che per un tempo hanno fatto ammattire la difesa alabardata. Ha rischiato di non giocare, Valente. Una gastroenterite lo ha tenuto fuori dal campo venerdì, con la partenza per Trieste in programma sabato. Ha ripreso ad allenarsi l’indomani, è salito sull’aereo con i compagni e la domenica ha preso una maglia da titolare.
Come sempre, da quando c’è Baldini in panchina, perché l’esterno tuttofare è uno dei suoi «fedelissimi» sin da quando giocava alla Carrarese. Averlo ritrovato a Palermo è stato come trovare un totem a cui affidarsi sempre, in ogni situazione. Anche quando è debilitato, ma nei primi 45’ del match con la Triestina chi l’avrebbe mai detto che quello fosse lo stesso Valente messo ko da un virus intestinale giusto 48 ore prima? Nessuno, poi chiaramente i postumi si sono fatti sentire e se c’è uno che ha patito la stanchezza più degli altri, nella ripresa, quello è stato proprio lui. In fin dei conti, però, nel 2-1 inflitto agli alabardati c’è – eccome – il suo zampino, con i due assist serviti a Floriano. Due palloni decisivi, che portano il conto totale a nove assist in stagione. Una macchina da gol, per i compagni di squadra. Cross o filtranti, poco importa. Quando c’è da mandare in porta qualcuno, Valente sa come fare. Senza nemmeno disdegnare l’azione personale, perché comunque le reti sono arrivate anche a firma sua. Mica poche: sette in campionato e una in Coppa, così tanto tra i professionisti non aveva segnato mai. In totale, tra gol e assist, in tutta la stagione il Palermo ha beneficiato di 16 reti con la partecipazione di Valente. Meglio ha fatto, inevitabilmente, il solo Brunori, ma lì si parla di ben altri numeri e di prestazioni fuori dalla media della Lega Pro.
Però Valente è «solo» un’ala e, a meno che non vi siano condizioni di emergenza, per volare ne servono due. Dall’altro lato, Baldini non poteva trovare complemento migliore di Floriano. L’anno scorso i due giocavano nella stessa fascia e si intendevano a memoria, tanto che il primo ha spesso scherzato sugli «occhi dietro la nuca» del compagno di squadra. Ora però nel 4-2-3-1 anche Valente deve fare l’esterno d’attacco e si è spostato a destra, lasciando la fascia sinistra al numero 7, che ha dovuto sudare per conquistare i galloni da titolare. Una volta fatto, però, non ha smesso più di segnare. Un gol al Picerno, uno al Bari e, per proseguire l’opera, la doppietta alla Triestina che pone i rosa in condizione di assoluto vantaggio per questo primo turno nazionale. Un exploit da otto gol stagionali (record da quando è a Palermo) e 20 nei suoi due anni e mezzo in Sicilia. Tanti quanto il «picciotto» Vasari e Trajkovski, giusto per citarne due.