Palermo: un potenziale «tesoretto» per il futuro. Rivelazione Buttaro, solo i rossi lo hanno fermato
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Alessio Buttaro e un potenziale “tesoretto” per il futuro.
Doveva essere «solo» un under per completare la rosa, si è rivelato il più intoccabile dei titolari. La prima metà di stagione ha premiato il rendimento di Buttaro, classe 2002 che il Palermo ha prelevato in estate dalla Primavera della Roma, legandolo a sé fino al 2025. Ha impiegato pochissimo per prendere un posto tra i titolari e, di fatto, non lo ha più perso. Solo le espulsioni lo hanno tenuto fuori finora, per di più con una sola sostituzione a partita in corso.
In pratica, Filippi lo ha reso un punto fermo della sua squadra e Baldini, che lo attende per la sfida col Taranto (avendo una squalifica da scontare contro il Messina), sa di poter contare su di lui per una retroguardia da ridisegnare. A prescindere che si giochi a tre o a quattro, il diciannovenne romano è stato senza dubbio la rivelazione del 2021 per il Palermo. I numeri parlano chiaro: 15 presenze in campionato, tutte da titolare e quasi tutte per l’intera durata della partita. Solo due volte ha lasciato il campo prima del 90’: a Catania, dove venne schierato da esterno, in avvio di ripresa; e nell’ultima sfida col Latina, espulso dopo appena 11 minuti per rimediare ad uno svarione di Lancini.
La seconda espulsione stagionale, dopo quella di Castellammare contro la Juve Stabia, arrivata però in pieno recupero. Tolte queste situazioni e, chiaramente, le partite saltate per squalifica, la presenze di Buttaro nell’undici titolare è stata una costante. Sin dalla quarta giornata, ovvero da quando ha terminato di scontare la squalifica di tre turni ereditata dallo scorso campionato Primavera. Anche in quel caso, per un’espulsione, ma da quanto visto finora non si può certo dire che il giovane centrale sia indisciplinato. Forse in certi casi eccede in irruenza, ma ciò spiegherebbe solo parzialmente i cartellini rossi beccati in questa prima metà di stagione: a Latina si è immolato per non concedere una chiara occasione da gol, a Castellammare invece ha pagato un’entrata in ritardo sull’avversario.