Palermo, un finale ad alta tensione. Baldini stavolta gioca su 3…campi

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che all’ultima giornata giocherà su tre campi, oltre quello del Bari, infatti, l’attenzione dei rosanero sarà anche su Avellino e Catanzaro.

Aiutati che Dio t’aiuta, ma al Palermo domenica servirà anche l’aiuto di qualcun altro. Se da Vibo Valentia è oggettivamente complicato sperare in un colpaccio della Vibonese (già condannata alla D) nel derby col Catanzaro, dallo «Zaccheria» di Foggia non c’è da dare nulla per scontato nella sfida tra i «satanelli» e l’Avellino. Tra le sfide che vedranno in campo le contendenti al secondo posto, quella degli irpini è l’unica in cui l’avversario è ancora in corsa per qualcosa. Il Bari, avversario dei rosanero, è già da tempo certo della promozione in Serie B. La Vibonese, che attende il Catanzaro nel proprio campo, non riuscirà ad agganciare i play-out nemmeno dopo la radiazione del Catania e il conseguente declassamento degli etnei all’ultimo posto in classifica. Ma la cancellazione dei rossazzurri ha avuto altri effetti, come i sei punti tolti al Foggia.

Sei punti che oggi varrebbero la certezza aritmetica dei play-off, ma senza i quali i pugliesi si ritrovano con un solo punto di vantaggio sull’undicesima in classifica. Se il Palermo può sperare in qualcuno, quello è senz’altro Zeman. Non certo per i suoi trascorsi palermitani o per la sua indiscussa moralità, ma perché ha tutto da giocarsi sul campo, suo malgrado. Con un orecchio a Castellammare di Stabia, dove la Juve Stabia (prima delle escluse e unica rimasta in corsa) affronta la Virtus Francavilla, ma con i piedi allo «Zaccheria», dove l’Avellino lotterà per tentare l’affondo in ottica secondo posto. Quello che i «lupi» possono prendersi soltanto in solitaria: un arrivo a pari punti li vedrebbe svantaggiati sia contro il Catanzaro che contro il Palermo, oltre che in un possibile fotofinish a tre squadre. In quel caso, la classifica avulsa vedrebbe i calabresi secondi davanti ai rosa, grazie alla differenza reti migliore negli scontri diretti fra le tre squadre (+2, contro il +1 della squadra di Baldini). Ma uno scenario del genere è possibile solo nel caso in cui Avellino e Catanzaro non vincano.

E se gli irpini hanno in programma una sfida complicata, i giallorossi di Vivarini contro la Vibonese spedita per direttissima tra i dilettanti dovrebbero fare harakiri per non conservare il secondo posto. Per questo, al Palermo, aiutarsi da solo difficilmente servirà per prendersi il miglior piazzamento possibile. Intanto deve farlo, perché vincere a Bari non è impresa semplice, nemmeno contro una squadra ormai promossa aritmeticamente in Serie B. L’ultima sfida casalinga con l’Avellino, a festa già compiuta, lo ha dimostrato. I «galletti», però, avevano parecchi sassolini da togliersi dalle scarpe contro i biancoverdi, rivali di lungo corso nella lotta alla risalita tra i cadetti. Col Palermo, sebbene la sfida rimandi ai bei tempi andati con entrambe le squadre in Serie A, non c’è la stessa animosità. Il clima sarà parecchio simile, dato che è prevista la premiazione per gli uomini di Mignani e si tratterà di un arrivederci al pubblico del «San Nicola», ma già nell’ultima giornata a Taranto (in un derby sentito da ambo le parti) non si è visto un Bari schiacciasassi.