Palermo, un anno fa la promozione in B: il rigore di Brunori e la festa, poi la diaspora dei “Baldiniani”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’anniversario che ricorre oggi della promozione in serie B conquistata esattamente un anno fa.

Sono le 21.40 del 12 giugno 2022: il silenzio di Palermo viene spezzato da un boato che accompagna il rigore di Brunori per l’1-0 sul Padova nella sfida per andare in Serie B. Alle 23.05 nuovo boato dopo i tre fischi di Perenzoni: è promozione, un trionfo che ha il volto di Silvio Baldini e della sua banda dal cuore immenso. La guida il centravanti di Macaé, capocannoniere e futu-ro capitano; accanto a lui tanti giocatori dai quali il tecnico di Carrara ha tirato fuori il meglio, da De Rose a Luperini fino a Felici.  L’avvento del City Group e le dimissioni di Baldini hanno però stravolto l’organico e spinto lontano da Palermo molti di questi comprimari, che nella maggior parte dei casi hanno chiuso il 2022/23 in modo tutt’altro che felice. Cinque di loro infatti hanno vissuto l’amarezza della retrocessione.

La delusione più forte è quella di Luperini, fondamentale nella corsa promozione con sponde e inserimenti senza palla ma spedito al Perugia dopo l’arrivo in panchina di Corini: una vittoria dei rosa contro il Brescia lo avrebbe mandato al play-out, invece è arrivata la C. Floriano, altro protagonista indiscusso dei play-off 2022 è finito ai margini nel girone d’andata, ha accettato di scendere di categoria sposando il progetto del Sangiuliano City, che però ha perso il play-out contro la Triestina di Felici ed è precipitato in D; stessa sorte per Marong. quasi mai utilizzato da Baldini e sconfitto nello spareggio tra il suo Gelbison e il Messina. mentre Doda e Accardi il salto all’indietro l’hanno com- piuto senza passare dai play-out con Piacenza e Imolese.

Altri «baldiniani», pur non avendo vissuto l’onta della retrocessione, hanno avuto una stagione incolore: Felici la salvezza l’ha ottenuta soltanto al play-out, pur avendo contribuito con un gol all’ultima giornata per evitare la retrocessione diretta, mentre Dall’Oglio si è trasferito in un Avellino pieno di ambizioni e finito al 14° posto a -53 dal Catanzaro primo (l’anno precedente i punti di distanza tra le due erano stati appena tre).