Palermo tutto cuore ma non basta: inizia con una sconfitta il cammino dei rosanero. Attacco sotto accusa
È iniziato con un k.o. di misura il campionato 2016/17 di serie A del Palermo. Gli uomini di Davide Ballardini si sono dovuti arrendere 1-0 alla ben più organizzata corazzata di Eusebio Di Francesco, che poco o niente ha concesso alla compagine rosanero. I neroverdi sono apparsi nettamente più avanti quanto a preparazione rispetto ai palermitani, complici le esperienze in Europa League (l’ultima giovedì scorso contro la Stella Rossa) e non solo. A fare la differenza ieri sera sul terreno di gioco del “Renzo Barbera” è stato soprattutto dell’altro.
Da una parte, infatti, c’erano i padroni di casa con una squadra giovane e incompleta, formata da elementi che ancora devono imparare a conoscersi. Dall’altra una formazione, quella di Di Francesco, che praticamente si conosceva a memoria. Ed è proprio questo netto divario di base tra le due compagini che spinge a non trascurare il bicchiere mezzo pieno del Palermo sceso in campo contro l’ostico Sassuolo. Nonostante la squadra di Ballardini non sia ancora ben rodata, bisogna comunque riconoscere la compattezza con la quale gli 11 rosanero hanno lottato alle falde di Monte Pellegrino.
È stata infatti una gara tutta cuore quella disputata dai rosanero, ai quali non si può rimproverare di non aver provato a tener testa agli avversari. A tal proposito basti guardare il tabellino. Lo 0-1 finale, per di più maturato dal dischetto, è la perfetta fotografia di quel che è accaduto sul campo dello stadio “Renzo Barbera”. Dall’ingenuità di Rajkovic, pagata con il rigore in favore degli avversari, alla buona prova offerta dal giovane Posavec tra i pali. Ed ancora la preziosissima esperienza del nuovo capitano Vitiello e la grinta dei due terzini, passando per il tanto lavoro sporco svolto dalla coppia di centrocampo Gazzi-Hiljemark. Senza dimenticare che nessuno dei due è un regista.
Della fotografia del match fa infine parte anche l’attacco, reparto che non può far parte di quel famoso bicchiere mezzo pieno. Troppo sterile, infatti, la fase offensiva della squadra schierata da Davide Ballardini. Quaison centravanti potrebbe essere sì una grande invenzione, qualora però ci fosse qualcuno in grado di supportarlo a dovere. A questo compito, infatti, non hanno saputo adempiere né Bentivegna né Balogh. Più propositiva senza dubbio la prestazione del numero 27, più che deludente quella dell’ungherese. E poi ancora Nestorovski, buttato nella mischia ma apparso inadatto, ed il giovane Sallai, il cui ingresso in campo di ieri sera fa comunque ben sperare per il futuro.
Insomma, se è vero che il campionato è iniziato solo da una giornata e che il Sassuolo di Di Francesco avrebbe messo in difficoltà chiunque, è anche vero che l’uscita contro i neroverdi ha evidenziato ancora una volta le carenze di una squadra non del tutto pronta per affrontare serenamente la stagione.