L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’attesa in città con il sogno serie B che passa dal Barbera.
Il primo boato dopo 10 minuti, la paura e l’esultanza alla mezzora. Dal gol di Floriano al salvataggio sulla linea di Marconi al palo di Luperini nella ripresa. Emozioni forti per una città in fermento, perché il tifos è stato da stadio anche se non si giocava al Barbera. E al ritorno si preannuncia la solita bolgia che ha accompagnato i rosanero in casa per prendersi la promozione in serie B. Palermo si è paralizzata per due ore per la prima partita della vita. Pub, ristoranti, punti di ritrovo, dal centro storico alla periferia, sono stati presi d’assalto da tutti gli appassionati rosanero che potendo assistere al match sul divano di casa propria hanno scelto l’unica via per non perdere la finale di andata. Tutti i locali dotati di maxi televisori hanno fatto incasso pieno, perché tra birre, panini o un piatto di spaghetti ai frutti di mare hanno fatto registrare il pienone.
Le zone più battute sono state sicuramente i punti rinomati della movida del centro storico, nei pub che vanno più per la maggiore: da piazza Rivoluzione alla zona vicino al teatro Massimo. Ma anche la parte più elegante della città è stata invasa dai tifosi pronti a urlare a squarciagola pure nei locali più in. Nelle traverse di via libertà, tra via La Lumia e via Mazzini, dove si concentra il divertimento serale di una frangia della città dalle 21 è stato un continuo di urla e di cori per il Palermo. Non è andata diversamente nei quartieri più periferici, dove non sono mancare anche le coreografie delle grandi occasioni. Scene che non si vedevano a Palermo da ben 18 anni, in pratica la storica promozione in serie A dei rosanero e hanno fatto da preludio a quanto accadrà domenica prossima per la gara di ritorno contro il Padova al Barbera.