L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Comune di Palermo nella morsa del covid.
Il Covid svuota gli uffici del Comune. Di nuovo. Il segretario generale, Antonio Le Donne, ha emanato la direttiva «emergenziale» che disciplina il nuovo esodo dalle scrivanie ai tinelli di casa fino a un massimo del 49 per cento del monte orario complessivo dei lavoratori declinato in giornate.
Sempre che il tipo di lavoro svolto sia compatibile con una prestazione da remoto e sempre che sia il lavoratore a chiederlo. Insomma, anche Palazzo delle Aquile cede e torna al difficile lavoro agile, nell’ottica di assicurare la continuità dei servizi pubblici resi ai cittadini e agli operatori economici e commerciali, sostanzialmente da ieri e sino alla fine di marzo, data entro la quale è stata fissata la durata dell’emergenza sanitaria nazionale.
Testualmente, il provvedimento lascia liberi gli uffici di decidere. Tanto è vero che nel documento diffuso ieri c’è scritto che «potrà essere programmato il lavoro agile del personale dipendente appartenente a ciascuna struttura organizzativa di appartenenza per una percentuale massima del 49 % del monte ore settimanale e/o mensile». Potrà e non dovrà, insomma.