Palermo: tutte le dichiarazioni di Zamparini su Ballardini nella sua ultima gestione
Il rapporto tra il presidente rosanero Zamparini ed il neo tecnico Ballardini, nel periodo che va tra il settembre del 2008 ed il maggio del 2009, dopo un inizio promettente, è diventato burrascoso con il culmine raggiunto nel momento dell’addio del tecnico romagnolo. Ripercorriamo l’andamento dell’ultima collaborazione tra i due, attraverso le dichiarazioni di Zamparini, riportate nell’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.
SETTEMBRE 2008
«Ballardini, ve ne accorgerete, è uno con le palle come me, un romagnolo naif e spregiudicato. Una scommessa, un tecnico giovane che mi ha convinto al primo colloquio. Perché ho scelto lui? Perché sul mercato c’erano soltanto lui e Novellino. Sa che tipo sono, ora tocca a lui dimostrare che il Palermo è una squadra valida, da Uefa».
OTTOBRE 2008
«Abbiamo rinnovato il contratto di Ballardini, perché ho voluto blindarlo contro ogni tentazione. Altri due, tre anni a Palermo potrebbero consentirgli di fare un ulteriore salto di qualità, per approdare ad una grande squadra, però il nostro augurio è quello che il Palermo possa diventare una big proprio con lui in panchina. Il suo rinnovo è stato siglato sulla base di un progetto concreto».
GENNAIO 2009
«Il Palermo è un collettivo e Ballardini lo fa giocare benissimo. In trasferta il nostro problema era principalmente psicologico, ora mi sembra superato. Ballardini è bravissimo, credo abbia trovato la formula giusta per le gare esterne e per quelle con le big. Se bissassimo i ventinove punti del girone d’andata anche in quello di ritorno ci qualificheremmo per la Coppa Uefa, ma possiamo anche finire più in alto. ll mio allenatore ha già fatto un ritorno su per l’anno scorso con il Cagliari».
MARZO 2009
«Non farò più l’errore di cambiare allenatore troppo spesso. Credo di aver trovato quello giusto, Ballardini». «Ballardini non ascolta i consigli, continua a isolarsi. Deve capire che comando io e tornare ad essere più umile».
MAGGIO 2009
«La sconfitta con il Siena? Fuori casa siamo una squadretta senza mentalità. È tutta colpa di Ballardini».
MAGGIO 2009
«L’anno prossimo con Ballardini in panchina lotteremo perla Champions».
MAGGIO 2009
«Ballardini non vuole più allenare il Palermo e mi ha detto di non volersi dimettere, perché non può permetterselo. Ha appena comperato un terreno da settecentomila euro e preferirebbe che fossi io a cacciarlo. L’esperienza mi dice che Ballardini sta trattando con qualche altra società. Non è che dopo ventiquattro anni di calcio cado giù dal pero, so che qualcosa dietro c’è, è una pugnalata. Credevo di avere trovato il tecnico ideale. Quando ha firmato per me era senza contratto e aveva contatti con formazioni di B, o di A che dovevano lottare perla salvezza. Oggi ha una grande valutazione e volevo proseguire con lui, ma mi ha detto di volere andare via».
MAGGIO 2009
«Non ho mai offeso Ballardini, certi titoli di giornali non rispecchiavano il mio pensiero. Ad esempio non gli ho mai dato del dilettante, ho solo detto che non aveva molta esperienza in serie A. Ballardini sapeva di dover dialogare con me, ma spesso rifiutava il confronto con me e con il direttore sportivo. Negli ultimi mesi è cambiato. Già a Natale mi aveva detto che senza di lui il Palermo sarebbe retrocesso. Io gli ho elencato i nomi dei nostri centrali difensivi, di Cassani e Balzaretti, gli ho fatto notare che Liverani era un centrocampista di statura europea e che avevamo ottimi attaccanti. Lui invece era presuntuoso, l’umiltà dovrebbe essere la dote più importante di un allenatore. Non è mica Mourinho o Ferguson, se a Palermo arrivasse un tecnico di questa levatura, lo lascerei fare…».
GIUGNO 2009
«L’epilogo con Ballardini mi ha lasciato esterrefatto e addolorato, è un danno incalcolabile perché dovremo ricominciare daccapo, ma prepariamo comunque una squadra che possa battersi per la zona Champions».