
Antonio Floro Flores, ex attaccante di lungo corso e oggi allenatore dell’Under 17 del Benevento, ha parlato a tutto tondo del panorama calcistico italiano in un’intervista rilasciata ad Alessio Alaimo per TuttoMercatoWeb.com. Dal ritorno in Serie A del suo ex club, il Sassuolo, fino alla sua esperienza in panchina con i giovani sanniti, Floro Flores ha toccato vari temi con sincerità e passione.
«Il Sassuolo in Serie A è un gradito ritorno – ha dichiarato –. Parliamo di una società che sa lavorare bene con i giovani e, in generale, con tutta la gestione sportiva. Merita palcoscenici ben diversi rispetto alla Serie B. Sono contento che sia tornata nel massimo campionato», ha affermato l’ex neroverde, che a Sassuolo ha lasciato un segno importante.
Secondo Floro Flores, il Sassuolo ha tutto per restare stabilmente in A: «Mi auguro di sì, ma penso che l’ambizione del club sia sempre stata quella. Il compianto patron Squinzi voleva una società ai massimi livelli e chi oggi porta avanti quel progetto sta cercando di mantenere intatte quelle ambizioni. Andrea Carnevali è una garanzia assoluta», ha sottolineato nel colloquio con TuttoMercatoWeb.com.
Uno sguardo anche al prossimo possibile salto: «Ora tocca al Pisa. Pippo Inzaghi è un veterano della Serie B, ha grande esperienza e spero possa confermarsi anche in Serie A. È un tecnico sempre sul pezzo e sarebbe bello vederlo protagonista anche nel massimo campionato».
Sui playoff Floro Flores non ha dubbi su chi tifare: «Spero nel Bari, ci ho giocato e so cosa rappresenta quella piazza. Merita la Serie A. Ma attenzione alla Juve Stabia: ha un allenatore molto preparato, fa giocare bene la squadra ed è la vera sorpresa del campionato. Può dire la sua fino alla fine».
Quando si parla di delusioni, l’ex attaccante non si nasconde: «Sampdoria, Palermo, Salernitana… sono piazze importanti, ma spendere non significa automaticamente vincere. Per capire cosa non ha funzionato bisognerebbe vivere dentro lo spogliatoio. La Serie B ha alzato il livello, è un campionato davvero difficile».
Spazio poi al suo lavoro quotidiano con i giovani del Benevento: «Stiamo facendo un bel lavoro. I ragazzi crescono, siamo primi insieme alla Ternana. Il nostro obiettivo è formare mentalità. Allenare i giovani è come crescere un figlio: vederlo migliorare, dargli nozioni importanti, trasmettere valori».
Infine, un chiarimento su un post social che aveva fatto discutere nei giorni della vicenda scommesse: «Non mi riferivo a nessun calciatore in particolare – ha precisato –. Era un discorso generale. Non ce l’ho con nessuno, tutti meritano una seconda possibilità. I calciatori sono idoli dei bambini, devono saperlo. Mio figlio mi chiede spiegazioni su quello che sente, ed è giusto parlarne. Ma non era un attacco personale».