Palermo torna sotto processo. Adesso Filippi chiede aiuto dal mercato, le ultime
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo finito nuovamente sotto processo dopo la sconfitta contro il Catania.
Difetto d’approccio e crisi di nervi. La batosta nel derby ha riscoperto e amplificato vecchi difetti che sembravano in parte risolti, soprattutto ha confermato una carenza di personalità diventata una costante in trasferta. Il Palermo al Barbera si sente protetto, fuori mostra tutta la sua vulnerabilità caratteriale. Ormai sono tante le partite giocate fuori casa in cui gli uomini di Filippi davanti a un po’ di pressione sono andati in tilt: Messina, Taranto, Turris, Picerno, sono lo specchio di una paura che chi indossa la maglia del Palermo non può avere, a maggior ragione se in ballo c’è un assalto al primo posto. Ma l’aspetto peggiore della gara persa a Catania è il “tradimento” dei senatori, dei giocatori più esperti che dovrebbero essere abituati a giocare gare di questo tipo. Difficile salvare qualcuno dalla disfatta del Massimino, ma l’interrogativo più pressante è capire che cosa è passato nella testa di Almici e Luperini, caduti nella trappola del nervosismo con due rossi davvero ingenui che priveranno il Palermo di due pedine per il big-match con il Bari. Due elementi non più stabili nell’undici titolare che quando sono chiamati a far ricredere il proprio allenatore fanno ancora peggio.
Senatori ko In generale a Catania è crollato tutto il centrocampo e sorprende che giocatori di esperienza come De Rose, dall’Oglio e Odjer si siano fatti infilare nel frullatore rossoazzurro senza accenno di reazione. Calciatori, chi più, chi meno, che hanno fatto anche la Serie B e dovrebbero portare quel quid in più di esperienza e malizia e invece steccano nei momenti più importanti. È come se la squadra avesse paura a fare il salto definitivo di qualità. Anche Filippi deve fare delle scelte definitive, senza più prove d’appello, perché se chi gioca poco risponde con prestazioni inqualificabili è giusto che cambi aria a gennaio. Ormai è chiaro che questa squadra dopo ogni vittoria ha la tendenza a crogiolarsi come se non ci fossero da fornire delle conferme immediate nella gara successiva. E siccome il Palermo raramente ha abbinato prestazioni convincenti in trasferta a quelle fornite in casa, forse, in vista di un derby, un ritiro pre gara in qualche luogo ameno in provincia di Catania sarebbe servito. Allo stesso modo, il tecnico deve intervenire per questa emorragia di espulsioni, 8 finora in campionato che fanno del Palermo la squadra più cattiva del girone C. L’allenatore deve trovare la chiave agli ultimi quesiti irrisolti, la società se crede in lui lo deve sostenere, soprattutto lo dovrà appoggiare al mercato di gennaio in modo serio.