Brutta disavventura per Francesca Mistretta che mercoledì 8 novembre ha perso la falange di un dito nella ressa al Renzo Barbera. Fedelissima della squadra rosanero, racconta di non volere più mettere piede allo stadio. Ecco le sue parole riportate da “Gds.it”:
«Come potrei mai sentirmi al sicuro adesso? Seguire la propria passione non può voler dire rischiare di finire in ospedale. Stavo piangendo, quello che mi è successo provoca in me molta paura, al solo pensiero di tornare allo stadio sono terrorizzata. Come potrei mai sentirmi al sicuro adesso? Seguire la propria passione non può voler dire rischiare di finire in ospedale. Seguo il Palermo praticamente da quando sono nata. Quando ero piccola andavo allo stadio con papà, è stato lui a trasmettermi quest passione intorno alla quale ha sempre ruotato tutta la mia vita. Ogni anno, non appena viene reso noto il calendario, mi organizzo con largo anticipo e adeguo il lavoro e appuntamenti alle date e agli orari delle partite. Mi sono allontanata dallo stadio soltanto quando sono nati i miei due bambini, ma poi ho coinvolto anche loro. Quando sono cresciuti, in curva ho ritrovato la mia dimensione insieme ai tanti amici con cui non perdiamo alcun match, sia in casa che in trasferta».
Francesca è già stata sottoposta a un intervento e dovrà probabilmente farne un altro. Ora si è affidata a un legale, l’avvocato Fabrizio Lanzarone, per presentare un esposto e una richiesta di risarcimento. «Poteva accadere a chiunque – dice – anche a un bambino. La verità è che il pre-filtraggio non funziona, è disorganizzato e pericoloso, così come sono pericolosi questi divisori metallici, che basterebbe sostituire. Bisogna garantire sicurezza a chi si reca allo stadio. Questa è la priorità», conclude.