Palermo: Suprema Corte esclude che l’istanza della Procura sia stata pilotata da Giammarva – i dettagli
La sesta sezione della Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza con cui, il 2 aprile scorso, aveva annullato sia l’ordine di sospensione per un anno da funzioni e stipendio sia l’ordinanza del tribunale del riesame di Caltanissetta, che, pur dimezzando l’interdizione del giudice di Palermo, Giuseppe Sidoti, aveva comunque ritenuto sussistente il quadro indiziario della corruzione contestata al magistrato. Il collegio presieduto da Anna Petruzzellis, relatore Giuseppe Tronci, parla di “forzatura interpretativa”, considerata “di una evidenza assoluta” e che “anche sul piano logico appare tutt’altro che stringente”. Il magistrato è indirettamente coinvolto nella vicenda Palermo calcio, di cui si era occupato come giudice delegato della procedura prefallimentare. L’accusa sosteneva che il rigetto dell’istanza presentata dalla Procura di Palermo sarebbe stato pilotato dall’ex presidente del club, Giovanni Giammarva. Ma la Suprema Corte esclude che le cose stiano così: “In nessun modo è possibile far discendere l’esistenza di un patto corruttivo”. Tutt’al più un abuso d’ufficio. Reato però per il quale non è possibile eseguire intercettazioni, tutte adesso nulle. Sidoti rimane comunque sospeso in via cautelare e disciplinare dal Csm. A riportarlo è l’agenzia “AGI”.