L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul tabù sintetico per il Palermo.
Un tabù sfatato, quello del campo sintetico. Lì dove il Palermo in questa stagione sembrava non riuscire mai a vincere, è arrivata la vittoria forse più pesante dell’intero campionato: quella con cui Baldini ha interrotto il proprio digiuno di successi esterni, nello scontro diretto con l’Avellino al «Partenio-Lombardi».
Tre punti conquistati dopo le sconfitte di Francavilla, Picerno e Torre del Greco, in altri due impianti che non hanno un manto erboso naturale, oltre al pareggio senza reti con cui si è chiusa la sfida di Castellammare in casa della Juve Stabia. Sembrava una maledizione, ma in Irpinia si è interrotta e da lì è partita la striscia di sei risultati utili in trasferta, ancora viva dopo la vittoria di Trieste. In mezzo, anche un pareggio in rimonta da 0-2 a 2-2 a Potenza, anche in questo caso giocando sull’erba artificiale.
A Chiavari, dunque, il Palermo dovrà cercare di aver superato il mal di sintetico, tanto più se si considera che dall’inizio dell’anno la squadra si allena proprio su questo tipo di superficie, sebbene il campo della Virtus Entella non sia di ultima generazione e possa generare qualche problema.