L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’Amat con lo stop a molti autisti e dimezzamento dei bus.
Il tempo è scaduto. Con la fine del contratto degli autisti interinali, che non sarà rinnovato lunedì prossimo, e con le assunzioni ancora bloccate in attesa del piano di risanamento, da martedì si fermeranno circa cento dei duecento autobus di cui dispone l’Amat. Il motivo è semplice: non c’è nessuno che possa guidarli. L’azienda partecipata di trasporto pubblico sta preparando i turni senza i 90 conducenti a tempo, con tagli drastici a un servizio già decimato da un organico di autisti al quale mancano duecento addetti.
Con i nuovi turni resteranno ai box 73 mezzi, cui se ne aggiunge un’altra trentina a causa di ferie, malattie e permessi per legge 104 dei conducenti. Insomma, su poco meno di duecento autobus disponibili, la metà non lascerà le rimesse. I tecnici dell’Amat sono al lavoro per “spalmare” le assenze e non lasciare linee scoperte, ma i tagli non risparmieranno alcun percorso. Andando nel dettaglio, ad esempio la linea
centrale 101, che si affida a 20 vetture, ne potrà schierare 16. Ma altre linee molto frequentate come la 100, la 106, la 107 e ancora 108, 109, 118, 124, 544, 603, 614, 625 perderanno due vetture, che rappresentano il 40-50 per cento delle corse, facendo quindi raddoppiare il tempo di attesa alle fermate. E non sarà risparmiata nemmeno la linea 806 che serve Mondello, che passerà da quattro a due vetture, proprio nel momento in cui la borgata marinara tornava a riempirsi di palermitani e turisti.
È un momento molto delicato quello che sta vivendo l’azienda pubblica del trasporto. Oggi, dalle 8,30 alle 17,30 e dalle 20,30 sino a fine giornata, gli autisti si fermeranno per lo sciopero nazionale indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl per chiedere «il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e il miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali, la garanzia di un futuro ai giovani e un servizio pubblico sicuro per i cittadini».