Palermo, sparò in discoteca: non potrà entrare per due anni nei locali notturni

Come riportato da “IlSicilia.it” il Questore della Provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha emesso il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento dell’intera provincia, cd “daspo willy”, per la durata di due anni, nei confronti di un soggetto palermitano, protagonista, lo scorso 24 dicembre, dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco (con un’arma poi risultata a salve) all’interno di una discoteca sita in Carini.

Il giovane, nel corso di una rissa che aveva coinvolto molte persone, nel chiassoso contesto di un locale di pubblico spettacolo, alla presenza di 1000 persone circa, aveva esploso in aria colpi di pistola (arma poi risultata essere a salve), generando un disordinato e caotico allontanamento degli avventori. Quella vicenda, assurta agli onori della cronaca per la gravità di ciò che accadde e che solo il caso scongiurò si trasformasse in evento luttuoso, ha già prodotto l’adozione da parte del Questore di Palermo, di un provvedimento di sospensione della licenza, ex art. 100 Tulps, nei confronti del titolare della discoteca, per la durata di 30 giorni. Adesso è la volta dell’applicazione, nei confronti del giovane, della citata misura di prevenzione, provvedimento adottato nella sua massima validità temporale e nella sua massima estensione territoriale.

A seguito di una scrupolosa istruttoria effettuata dalla Divisione Anticrimine della Questura, che ha tenuto conto degli incresciosi fatti del 24 dicembre ma anche del turbolento passato del giovane, indagato per altri gravi ed analoghi reati verificatisi in passato sempre nei pressi di un esercizio pubblico, allo scopo di prevenire e tutelare anticipatamente altre gravi condotte che mettano in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore di Palermo ha disposto il divieto di accesso e di stazionamento nelle immediate vicinanze dei locali di pubblico trattenimento ovvero esercizi pubblici con licenza questorile per ballo e spettacolo, dell’intera provincia. Il provvedimento avrà una durata di due anni, la massima prevista per legge, a decorrere dalla data di avvenuta cessazione della misura cautelare cui il giovane è attualmente sottoposto. Sempre a far data dalla remissione in libertà e per i successivi due anni, il Questore ha altresì prescritto che il giovane debba comparire nei weekend presso un ufficio di polizia. Tale misura è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria.