Maglia rosanero e numero dieci sulle spalle, il sogno di ogni bambino palermitano tifoso del Palermo. Di Mariano di quel desiderio se n’è assunta la piena responsabilità forse anche perché, quel sogno, potrebbe essere stato proprio il suo. Di quanto sia difficile calcare il Barbera con il peso delle aspettative, questo “Kekko” l’ha vissuto in prima persona eppure è risaputo che la differenza tra chi rimane nei ricordi dei tifosi e chi lentamente dai ricordi scivola via lo fa proprio l’aver su di sé l’etichetta, o il peso, delle alte aspettative potendole così rispettarle e talvolta superarle.
Esperienza, presenze in Serie A e una promozione nella massima serie per il numero 10 rosanero a testimonianza dell’importanza che ha avere in squadra un calciatore come lui in questa categoria. Tutti gli occhi, dopo l’arrivo a Palermo, infatti, erano fissi su di lui e un inizio a rilento non ha di certo aiutato la crescita delle sue prestazioni e la fiducia di una tifoseria esigente come quella palermitana. Di certo la sua posizione in campo non collaborava positivamente nel ruolo di punta di fianco a Brunori nel 3-5-2 (con a referto un solo gol realizzato), poi finalmente il ritorno alla sua posizione naturale ovvero esterno a tutta fascia e, come prevedibile, qualcosa si sblocca. Di Mariano ritrova la sua condizione e soprattutto la sua posizione, arrivano così 3 gol e rendimenti sopra la media fino a quando poi, come spesso accade, questo sport sa essere “rosa come il dolce, nero come l’amaro” e quindi, nel momento migliore della stagione di “Kekko” e dei rosanero, arriva lo stop. Un fastidio al ginocchio lo costringe a salutare anticipatamente compagni, tifosi e campionato.
Questo sport, però, non è soltanto e sempre scortese ma altrettante volte può togliere al momento giusto per restituire nel momento ancor più adatto. Nonostante un problema che l’ha costretto a svolgere un lavoro personalizzato in queste settimane, è adesso pronto a riprendersi quello che lo scorso anno non è mai stato completato e, in fondo, forse è stato meglio così. Come da lui dichiarato in conferenza infatti: «Sto bene, sto recuperando. Stiamo gestendo i carichi per evitare ricadute. Il recupero procede alla grande, lavoro per essere disponibile in Coppa Italia».
Nuovi compagni, nuovi stimoli e soprattutto nuove e grandi ambizioni, quelle che possono spingerti a rendere al meglio. Se è vero che delle voci si sono alzate su un possibile suo addio, è altrettanto vero che abbandonare un progetto quando da lontano si comincia ad intravedere la possibilità di portarlo a termine sarebbe un pò come lasciare un lavoro a metà specialmente quando, lontano dalla parte più razionale di sé stessi e avvicinandosi così a quella più profonda, si cela la più grande forma di appartenenza di ogni palermitano e l’immagine sempre più a “fuoco” di un sogno comune a strisce rosanero.