Palermo: sei vivo fino all’ultimo respiro

Gli uomini di mister Corini cadono, resistono e si rialzano: il tutto in un’unica partita. Ogni grande squadra possiede delle caratteristiche ben definite alcune, però, permettono di individuare quei dettagli che nel breve e nel lungo termine possono incidere e fare la differenza. Quando nei momenti sfavorevoli riesci a mantenere l’equilibrio e la lucidità, è proprio lì che scopri le carte e sveli te stesso. Il Palermo, partita dopo partita, cancella via ogni dubbio e mostra ogni sfaccettatura del sé più intimo, più profondo e più coraggioso. In un percorso lungo e tortuoso come il campionato di Serie B, non sempre è, e sarà, possibile imporre gioco, specie se ad affrontarti è una rosa con un recente trascorso importante, ma sarà sempre più fondamentale imparare dagli errori per prenderne atto e crescere.

La sosta, di certo, non è mai d’aiuto ai rosanero che, come il recente passato insegna, non riescono quasi mai a mantenere la lucidità giusta e a preservare quella continuità creata, quasi come se si staccasse la spina e si facesse fatica a ricominciare col passo giusto. Contro gli aquilotti, è arrivata la conferma, ma questa volta, come mai finora, l’atteggiamento e l’approccio alla gara sono stati piuttosto deludenti. Lo Spezia e il doppio vantaggio, più che per merito, sembrava averlo guadagnato per demeriti dei rosanero: sempre fuori tempo sulle seconde palle e poco vogliosi di aggredire l’avversario. Mostrare le fragilità nel proprio tempio da pretendente alla promozione dichiarata, è preda facile di avversari alla ricerca di un minimo momento favorevole per fare male chiudere i conti. Per fortuna di jolly nel mazzo ce ne sono più del dovuto, e tra chi entra e la butta dentro, come Leonardo Mancuso, c’è anche chi incide da protagonista indiretto come Edoardo Soleri, che gioca sponde importanti e guadagna la punizione poi realizzata da Stulac (un altro subentrato). Un chiaro segnale che in questa rosa nessuno può campare di rendita e, forse, anche capitan Brunori dovrà iniziare ad indossare l’armatura da supereroe e incominciare, come successo contro il Venezia, ad incidere e a risolvere le partite. A differenza dello scorso anno, dove il bomber “godeva” di poche pressioni e poca concorrenza, quest’anno anche in panchina ci sono pedine che in Serie B potrebbero giocare titolari praticamente ovunque e di certo non staranno soltanto a guardare per tutta la stagione.

La strada per il Palermo, però, è indubbiamente quella giusta da percorrere. Con una sola sconfitta subita ed un terzo posto, con una gara in meno rispetto alle altre due di vertice Parma e Catanzaro, tanta storia ancora è da scrivere. I segnali mandati alle pretendenti, però, sono tanti ed importanti, chi affronta i rosanero è consapevole di affrontare una squadra che fino all’ultimo respiro è in grado di prendersi con i denti qualsiasi minimo segnale di debolezza dell’avversario per rimanere vivo. A Corini, fin qui, poche cose possono essere criticate, di certo i suoi uomini non praticano un gioco da prima della classe, ma allo stesso tempo si dimostrano essere una squadra solida e di carattere. Anche questa volta i cambi e le scelte fatte hanno pagato positivamente e adesso i rosanero si godono un posto con le prime del gruppo grazie al coraggio, alla fame, e alla voglia di crederci fino all’ultimo respiro.

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Rosario Di Stefano