Palermo, Segre: «In campo diamo sempre il 100%»
Il centrocampista del Palermo, Jacopo Segre, ha rilasciato un’intervista a “TRM” in cui ha analizzato il momento della squadra e il rapporto con i tifosi. Tra riflessioni sulla stagione, obiettivi personali e la mentalità necessaria per affrontare le sfide, Segre ha sottolineato il proprio impegno verso i colori rosanero.
Con parole sincere e appassionate, il capitano ha affrontato temi importanti come la responsabilità verso i tifosi, la voglia di migliorare e il desiderio di dare sempre il massimo per portare il Palermo dove merita.
Ecco le sue parole:
Cosa si prova quando andiamo a scusarci sotto la curva? «Grande delusione e tristezza, per noi in primis e poi per i tifosi. Siamo rammaricati per il risultato, perché non è mai la nostra volontà deludere. All’inizio della gara pensi di poter festeggiare una vittoria al 90’. Il calcio è fatto di vittorie e sconfitte, ma è giusto andare sotto la curva in entrambi i casi, per rispetto dei tifosi».
«L’anno scorso sotto l’aspetto realizzativo è stata la mia migliore annata: sette gol per un centrocampista sono tanti. Non è una regola, ma neanche un’eccezione. Spero di tornare presto a segnare».
Cose belle e cose brutte fatte da me in questa stagione? «Spero di non fare mai cose brutte con questa maglia. Ci metterò tutto il mio impegno, la determinazione e la fame di questo mondo. Lotterò sempre per onorare questi colori. Cose belle ne ho fatte, ma spero di farne tante altre per questa squadra.
Mio futuro fuori dal campo?
«Ho ancora qualche anno di carriera davanti, quindi non ci ho ancora pensato seriamente. Tranne il divano, ci sono tante belle opzioni da valutare, ma mancano ancora tanti anni. Vedremo cosa mi riserverà il futuro».
Quando dicono che non combattiamo? «Noi lavoriamo per ottenere risultati positivi. Cerchiamo sempre di trasmettere il 100% in campo. Ogni tanto può mancare qualcosa, ma la nostra determinazione mentale è quella di spingere al massimo e “mangiare” gli avversari. Lo step è continuare a scendere in campo sempre a duemila».