L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui senatori del Palermo.
Difficile parlare di bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio di Terni, dove il Palermo non ha approfittato della classifica precaria dell’avversario né della superiorità numerica nell’ultimo quarto d’ora. Eppure Corini in termini di prestazione qualche segnale l’ha avuto: nel grigiore del Liberati ha brillato la luce di quei giocatori che, per esperienza e peso nell’organico, erano i primi da cui ci si attendeva risposte. Il loro apporto non è tuttavia bastato, perché intorno a loro la squadra ha fatto troppo poco per tornare in Sicilia con tre punti: venerdì con il Catanzaro riproveranno a trascinare i compagni, ma con la consapevolezza che le partite si vincono in undici. Un po’ perché è alla nona stagione in B in carriera e un po’ perché da bravo «zio» è un riferimento per tutti, Lucioni a Terni è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca: il gol contro la squadra della sua città natale racconta solo in parte una prestazione dominante nei duelli aerei e nelle letture difensive, con un solo errore su Distefano a inizio secondo tempo.
Ecco perché l’assenza del numero 5 dall’allenamento di ieri, causa febbre, non può non creare un minimo di apprensione, soprattutto per la vicinanza del prossimo impegno: l’auspicio di Corini è che già oggi possa averla smaltita (in tal caso potrebbe svolgere una seduta a parte e tornare in gruppo domani) o al limite che sia in miglioramento, in modo che sia regolarmente convocabile. Se Lucioni non dovesse farcela toccherebbe a Nedelcearu, ma è chiaro che il Palermo perderebbe molto in termini di leadership e letture difensive. Domenica nel post gara l’ex Frosinone ha evidenziato come ci sia stata «una bella risposta dopo la sosta: credo che qualche aspetto positivo si possa cogliere, nessuno si è mai tirato indietro». Il riferimento è soprattutto alla precedente debacle contro il Cittadella, con i rosa in evidente difficoltà psicologica e asserragliati in difesa nell’ultima mezz’ora, fino al gol allo scadere di Pandolfi: Brunori, il primo a fare autocritica dopo la gara, è stato tra i più attivi contro la Ternana, con due conclusioni pericolosissime (traversa nel primo tempo, fuori di un soffio nei minuti finali) e tanto movimento ad aprire varchi per i compagni. Arricchire con una rete, magari vincente, la centesima in rosanero sarebbe stato memorabile, ma dal capitano sono arrivate quelle risposte di cui lui per primo aveva bisogno dopo 90’ da fantasma contro i veneti.