Attraverso le colonne de “Il Giornale di Sicilia” il giornalista palermitano Luigi Butera si sofferma sul Palermo e la difesa che nelle ultime giornate lascia a desiderare.
Se mai ce ne fosse stato bisogno, l’ultimo turno ha ribadito che in questa Serie B può ancora succedere di tutto. E il riferimento è al secondo posto, perché il primo sembra ormai saldamente nelle mani del Parma. Siccome il Palermo ha vinto e tutte le altre davanti hanno frenato, ecco che è giusto farsi venire di nuovo l’acquolina. A patto, però, che si torni a marciare con la stessa continuità di fine 2023, quando la media punti era salita a 2 a partita.
La Serie A è tornata a -4 dopo la vittoria batticuore con il Modena, partita che è la cartina di tornasole del campionato del Palermo, capace di indossare più maschere nell’arco degli stessi novanta minuti. Bello, brutto, impaurito, coraggioso, arrembante, generoso e infine insicuro: sabato c’è stato tutto questo prima del fischio finale di Bonacina. I tre punti con gli emiliani mettono una pietra sopra il tonfo con il Cittadella ma non risolvono tutti i problemi, perché il Palermo qualcuno ancora ce l’ha.
Primo fra tutti la mancanza di equilibrio. Come ha giustamente sottolineato Corini non si possono sempre segnare tre-quattro gol a partita per vincere. E a dare sostanza a queste parole è il fatto che nelle ultime sette gare il Palermo ha realizzato una caterva di reti (17) vincendo solo tre volte. Se la difesa avesse fatto il suo dovere, probabilmente i punti in classifica sarebbero di più. Ecco, questo è un tasto su cui di deve continuare a battere: se non si blinda nuovamente la porta – ultimo clean sheet contro il Brescia l’8 novembre – non si va da nessuna parte. La palla, quindi, passa allo stesso Corini, perché spetta a lui dare una robusta sistematina alla fase difensiva