L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un fattore scaramantico che riguarda il Palermo impegnato a Bari.
Vincere a Bari per tentare l’assalto al secondo posto. Eppure… la scaramanzia potrebbe far pensare altro. Conti alla mano, se il Palermo vuole ottenere il miglior posizionamento possibile per i play-off, non avrebbe quasi alternative alla vittoria. Poi però ci sono i corsi e ricorsi storici, quelli che hanno visto i rosanero vincere solo quattro volte al «San Nicola», senza mai ottenere granché al termine della stagione. Anzi, paradossalmente, i migliori risultati di sempre sono arrivati quando il Palermo è uscito sconfitto. Un controsenso? Forse. Ma basta scorrere i precedenti per rendersene conto. L’ultima sconfitta a Bari, per il Palermo, risale al 24 settembre 2013: dopo quel ko, Iachini subentrerà a Gattuso e i rosa domineranno il campionato di Serie B, tornando in A.
In precedenza, il 30 gennaio 2010, i «galletti» batterono per 4-2 il Palermo dei record di punti in A guidato da Delio Rossi, che sfiorerà l’approdo in Champions League. Altra sconfitta il 18 gennaio 2004, con Baldini in panchina per il Palermo, tornato a casa senza punti dopo il 2-1 del «San Nicola». Di lì a breve verrà sostituito da Guidolin, che condurrà i rosanero in A. Insomma, a Bari è meglio perdere? Pensarlo è un’assurdità, ma le ultime tre sconfitte nel capoluogo pugliese lasciano almeno il dubbio. Sicuramente, vincere non è che porti così bene: l’unico successo in una stagione trionfale risale al 1955, quando i biancorossi giocavano allo «Stadio della Vittoria» e i rosa lo espugnarono con un gol di Maselli, chiudendo al secondo posto in B. Le vittorie recenti, invece non sono valse a granché: nel 2017/18 il Palermo perse la finale play-off a Frosinone, nel 2002/03 perse la A nello scontro diretto dell’ultimo turno col Lecce e nel 1993/94 ottenne una salvezza in B da neopromosso.