L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla scomparsa di Troja attraverso le parole e il ricordo di Landoni.
Gli ex compagni lo ricordano con grande affetto, Tanino Troja per la maggior parte di loro è stato molto più che un semplice compagno di squadra. «Oltre ad essere una grande persona, era un mio carissimo amico», ricorda Graziano Landoni, col quale ha giocato in due distinte esperienze in rosanero a cavallo tra la fine degli anni ‘60 e gli inizi del ’70. «Sapevo che non stava tanto bene, sono molto dispiaciuto della sua scomparsa. È stato uno dei tanti, o pochi, giocatori siciliani o palermitani, che hanno dato lustro all’intera città», Troia, attaccante e bomber di razza era in grado da solo di far esaltare il pubblico.
«Era un centravanti classico di quei tempi – ricorda Landoni – in grado di segnare in tutti i modi: destro, sinistro e soprattutto di testa. Di lui non si ricordano però solo i gol, anche se furo- no davvero tanti, ma la sua grande umanità e l’amicizia che c’era allora e che è durata nel tempo. Spesso ci vedevamo, anche se negli ultimi tempi non era stato più possibile per via delle sue precarie condizioni. Porgo le mie più sincere condoglianze a tutta la sua famiglia».