Palermo-Savoia, la sfida speciale di Morgia: «Rosanero favoriti, ma…»

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le parole di Massimo Morgia, uno che ha vissuto il periodo nel quale Palermo-Savoia era una delle sfide più calde e appassionanti.  Allora le due squadre militavano in C-1 e duellavano per la B. Chi ha vissuto quel periodo da protagonista, prima sulla panchina del Palermo e poi su quella del Savoia, è Massimo Morgia, oggi allenatore e responsabile tecnico del Chieri, società piemontese del Girone A di Serie D: «Ho girato tanto–racconta– , qui ho trovato un progetto interessante, mirato a valorizzare il settore giovanile». Che ricordi ha del suo periodo a Palermo? «Stupendi. Sono stati anni molto intensi che mi hanno lasciato tanti amici che sento tuttora». Lei ha allenato il Palermo per 2 stagioni, e subito dopo il Savoia. A chi è rimasto più legato? «Non credo di fare un torto a nessuno se dico al Palermo. E non solo perché ci ho trascorso più tempo: ho amato il mare, la spontaneità della gente, il calore dei tifosi e ho avuto la fortuna di lavorare con il miglior presidente che abbia mai avuto, Giovanni Ferrara». Quando era al Palermo, il Savoia le fu fatale… «Sì, perdemmo la semifinale play-off, 1-0 sia al San Paolo che alla Favorita. Al ritorno in casa nostra giocammo a lungo in 9 e finimmo in 8. Ma ho un bel ricordo di quel campionato: tra mille difficoltà, con una squadra costruita per la C2,fummo protagonisti in C1, peraltro con tanti palermitani. C’erano Perna, Lisuzzo, Vicari, Ignoffo, Compagno, Mancino…».
Tanti palermitani, proprio come oggi. «Il senso d’appartenenza è fondamentale per costruire un gruppo vincente». Da avversario del Palermo, 2 anni dopo,una vittoria roboante e una sconfitta al 90’. «All’andata, in casa, vincemmo 5-1 giocando la partita perfetta. Con me c’erano alcuni ex come Fortini, Puccinelli, Antonaccio. Sentivamo molto la partita. Al ritorno invece decise un gol di Cappioli allo scadere. La Favorita era una bolgia: fui subissato di fischi, ma ci stava, visto il mio passato e la rivalità di quegli anni tra i due club». Lei conosce la D, l’ha vinta 2 volte (a Pistoia e a Siena) e ha allenato anche al Sud: che valore dà a queste 10 vittorie di fila del Palermo? «Altissimo. Vincerne 10 di fila non è mai facile. Nel Palermo c’è sostanza e qualità. Vanno fatti i complimenti ai dirigenti, a Pergolizzi, allo staff e ai giocatori per ciò che stanno facendo». Il Savoia a suo giudizio è in grado di fermare la corsa del Palermo? «Non mi sbilancio. Certo, il Palermo è favorito, e il Savoia assieme all’Acireale è la squadra con più storia e tradizione del girone.Quindi va tenuta in grande considerazione».