Palermo-Sampdoria. Il doppio ex Sabatini: «Barbera determinante. Faccio il tifo per i rosa»
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara tra Palermo e Sampdoria intervistando in merito l’ex ds rosanero Walter Sabatini.
Palermo-Sampdoria non è una partita come tutte le altre. Quando i tifosi rosanero pensano a questa sfida, la mente torna automaticamente al 9 maggio 2010. In quella caldissima domenica, la formazione di Delio Rossi aveva l’opportunità, giocando al Barbera, di scavalcare i doriani di Delneri e assicurarsi il quarto posto che garantiva l’accesso alla Champions League. La partita finì 1-1, con Miccoli che rispose su rigore al vantaggio iniziale degli ospiti segnato da Pazzini, anch’egli su rigore.
La delusione per il mancato sorpasso fu grande, ma quel ricordo suscita ancora oggi una forte nostalgia, soprattutto per l’impresa sfiorata che sarebbe stata storica sotto tutti i punti di vista. Quel Palermo era una squadra straordinaria, piena di talenti e guidata da un abile stratega come Delio Rossi. Alla direzione sportiva c’era Walter Sabatini, che con la sua abilità era riuscito a portare in Sicilia diversi giovani talenti da tutto il mondo. Tra questi, è impossibile dimenticare Simon Kjaer, Abel Hernández e soprattutto Javier Pastore, giocatori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del club.
La partita di venerdì rappresenta non solo un momento cruciale per la stagione attuale, ma anche un tuffo nel passato per i tifosi rosanero, che sperano di rivivere emozioni intense e, questa volta, di vedere il Palermo trionfare e avanzare verso la Serie A.
Direttore Sabatini, che ricordi le suscita una partita come Palermo-Sampdoria? «Naturalmente mi porta a fare il tifo per il Palermo, anche se io ho lavorato pure alla Sampdoria. Però gli anni più belli sono stati a Palermo. Allora mi auguro veramente possa essere una squadra che alla fine riesca a fare il salto di categoria come merita». Secondo lei che cosa non ha funzionato in questo campionato. Il sesto posto è sì è un buon piazzamento, però probabilmente ci si attendeva a qualcosa in più… «Bisogna, piuttosto che fare, come dire, dietrologia, tuffarsi nel presente, nelle partite da giocare e averci autostima sufficiente per arrivare fino in fondo».
Nel giro di poche ore sono stati venduti migliaia di biglietti per assistere alla partita. In un match del genere che ruolo gioca il pubblico? «Il pubblico in ogni dove gioca un ruolo fondamentale a Milano come a Salerno, come a Palermo. Il pubblico dà una spinta incredibile ai giocatori, c’è una partecipazione emotiva che sposta gli equilibri in campo, quindi, auspico che anche in questo caso succeda».