Non potevamo pensare che Michele Mignani avesse la bacchetta magica, eppure qualcosa di diverso si è visto, soprattutto nell’atteggiamento e nella reazione alle difficoltà, almeno in parte. In un Barbera con 23 mila spettatori e con ospiti d’onore come Amauri, Pastore, Simplicio, il Palermo non va oltre il 2-2 contro la Sampdoria, confermando le fragilità difensive e la qualità offensiva.
Nel primo tempo i rosanero iniziano in maniera un pò confusionaria. Mignani schiera un 3-4-1-2 con Mancuso al fianco di Brunori e Di Mariano a tutta fascia insieme a Lund dalla parte opposta. Di Francesco gioca più tra le linee ma non sembra incidere come da esterno. Dopo una fase confusa la Samp passa in vantaggio sull’ennesima dormita difensiva. Questa volta, però, l’incomprensione è tra Stulac e Brunori che lasciano lo spazio a Leoni per pizzicare il pallone quel tanto che basta per superare Pigliacelli. Inutile il disperato intervento di Lucioni in scivolata. Il Palermo, però, reagisce nella maniera giusta e due minuti dopo si conquista il calcio di rigore che riporta la gara in equilibrio. Penalty guadagnato e trasformato da Matteo Brunori che firma il gol numero 15 del suo campionato. La squadra si accende e 4 minuti più tardi completa la rimonta con Mancuso, abile a sfruttare la spizzata di Segre. Un gol che accende il Barbera e porta i rosanero in vantaggio a fine primo tempo.
La manovra, però, non è fluida e nel secondo tempo diventa piuttosto sterile. Al quarto d’ora della ripresa arriva la prodezza di Darboe che con una splendida conclusione da fuori area buca Pigliacelli all’incrocio dei pali. Un gol che ammutolisce la Favorita e rimette in carreggiata la Samp. Gli ingressi di Soleri e Henderson provano a scuotere i rosanero. L’attaccante classe ’97 risulta il più pericoloso dei suoi nella ripresa, costruendosi due buone occasioni. Sulla seconda è decisivo Stankovic ad opporsi. Anche Di Francesco prova a riportare avanti il Palermo con un destro sul primo palo ma l’occasione più clamorosa per la squadra di Mignani è quella di Di Mariano che controlla perfettamente sul lancio di Henderson e col mancino colpisce il palo. La fortuna di certo non sembra essere amica dei rosanero che nel finale ci provano ma con scarsi risultati.
Il pareggio serve a poco al Palermo che, però, accorcia di un punto sul Catanzaro (sconfitta in casa col Como) ma rimane al sesto posto, con 5 punti di vantaggio sul Brescia settimo. Tra le note positive c’è certamente un Mancuso ritrovato e un Lucioni che sembra aver quantomeno ritrovato una condizione accettabile. Il difensore ex Frosinone, però, così come Di Mariano, viene ammonito. Entrambi erano diffidati e salteranno la trasferta di Cosenza. Tra le note negative, invece, una fragilità difensiva che continua a palesarsi in maniera evidente. Bisogna, però, dare tempo al nuovo allenatore che certamente con due allenamenti alle spalle non poteva fare miracoli. Adesso la responsabilità sarà soprattutto dei giocatori che dovranno dimostrare di essere all’altezza di una piazza così calorosa ed esigente. A sei giornate dalla fine c’è ancora spazio e modo di rendere la stagione significativa e giocarsi i playoff con un altro spirito.