Palermo-Salernitana, il doppio ex Bogdani: «Non mi aspettavo mio addio con i rosanero»

Erjon Bogdani, attaccante albanese che ha militato in squadre come Siena, Reggina e Salernitana, è stato per anni una vera e propria spina nel fianco per il Palermo. Con otto gol segnati in 18 partite contro i rosanero, Bogdani ha avuto nel club siciliano la sua vittima preferita. Le sue reti sono state spesso decisive, tanto che hanno contribuito a cambiare il corso della storia del club, come nel caso dell’esonero di Baldini dopo la sua doppietta in Palermo-Salernitana 0-2 del 2003 e quello di Delneri dopo la sua tripletta in Palermo-Siena 1-3 del 2006.

Oltre ad essere stato una delle figure più temute dai tifosi rosanero in campo, Bogdani ha anche avuto un ruolo dirigenziale all’interno del Palermo, ricoprendo per due stagioni il ruolo di responsabile del settore giovanile.

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” riporta un’intervista al doppio ex di Palermo e Salernitana, Erjon Bogdani.

Ecco le sue parole:

Cosa fa adesso Erjon Bogdani? «In questo momento sono in attesa. Voglio dare continuità a quello che ho fatto in questi due anni a Palermo».

Che ricordo ha della Salernitana? «Molto bello, ho fatto un anno importante in B con Pioli allenatore e una squadra che doveva salvarsi. Abbiamo giocato anche contro il Palermo al Barbera e sono riuscito a fare una doppietta contro uno squadrone che poi ha vinto il campionato».

Quest’anno che tipo di stagione potrà fare? «La Salernitana ha dei giocatori importanti, ma la B è un campionato difficile e livellato e devi essere molto attento a squadre che partono con degli obiettivi e poi rischiano di fare fatica, come Spal e Benevento negli anni scorsi».

Capitolo Palermo. Cosa si porta da queste due annate in rosanero? «Secondo il mio punto di vista è stata un’esperienza bellissima, piena di soddisfazioni. Sono arrivato due anni fa con un settore giovanile da rifondare per i campionati nazionali visto che venivamo da una promozione dalla C alla B. Non era un compito facile. Il primo anno abbiamo vinto il campionato con la Primavera e poi tante squadre nazionali Under 17 e 15 hanno fatto bene, restando attaccati a squadre blasonate come Lazio, Roma ed Empoli».

Quindi non si aspettava questo epilogo? «Onestamente no. Avevamo costruito squadre importanti fatte di gente anche per bene».