Palermo-Salernitana, Bombardini: «Al Barbera contai quattordici striscioni contro di me. Dionisi ha diversi esterni interessanti»
In vista di Palermo-Salernitana il Quotidiano La Città di Salerno ha intervistato Davide Bombardini, doppio ex della gara:
«Contai ben quattordici striscioni contro di me, mi accusavano di non voler essere tornato in rosanero dopo l’addio alla Roma, ma non sapevano la verità. Ho ricordi molto intensi, ci furono un po’ di polemiche con i tifosi del Palermo, che poi ho avuto la fortuna di chiarire in seguito. In ogni caso mi imputavano il mancato ritorno, e il mio arrivo alla Salernitana fu visto male, per usare un eufemismo. Tanti messaggi “affettuosi”, mi definirono “pentito”, mi subissarono di fischi. Quell’accoglienza però non fece che caricarmi, e decisi che dovevo farmi rimpiangere alla mia maniera. Fu una delle mie più belle gare con la maglia granata, decisi la gara con due assist per Bodgani, poi chiesi il cambio all’80’ a Pioli, per uscire dal campo applaudendo io loro nel silenzio generale. Però anche quelle reazioni nei miei confronti furono un segno di amore, noi dovevamo salvarci e vincemmo in casa della squadra che dominò il campionato, era il Palermo di Toni, Corini, Zauli, una squadra che oggi lotterebbe per andare in Champions. In ogni caso sono le due piazze più calorose e passionali nelle quali ho giocato.
Salernitana? Mi dispiace sentir parlare di annata di assestamento, specie per una squadra retrocessa dalla serie A. La società dovrebbe avere l’obbligo di provarci, poi non vuol dire riuscirci e la serie B è sempre un campionato particolare. Certo se manca la spinta e l’entusiasmo della proprietà è dura, è un peccato perché Iervolino ha potenza economica, ma è mancato altro. Ci sono stati errori, dettati anche dall’inesperienza, ma è innegabile che sia un peccato di come il ciclo sia finito. Speriamo se ne apra uno nuovo. Nel caso del Palermo invece possiamo parlare di squadra costruita per la serie A, senza indugi. Allenatore forte, dirigenza importante, sono diversi anni che fa le cose in un certo modo e sta andando per gradi. Prima o poi riusciranno a centrare la promozione, anche se occhio, perché non vuol dire che sia una partita scontata, anzi.
Giocatori? Per deformazione professionale cito due calciatori mancini, mi esaltano sempre un po’ di più. Di Mariano per il Palermo, l’ho anche conosciuto in passato dopo averlo visto dal vivo anche se Dionisi può contare su diversi esterni interessanti. I giocatori che saltano l’uomo e creano superiorità sono sempre importanti, per quanto concerne la Salernitana penso invece a Daniele Verde. Sicuramente può accendere entusiasmo e dare qualità, specie nei momenti più complicati. A patto però che anche i più giovani lo seguano, come fu ai miei tempi con calciatori del calibro di Molinaro e Coppola, è una grande occasione anche per loro. Se fai bene a Salerno, al di là della categoria, poi sei pronto anche per la serie A».