L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul sabato di violenza a Palermo.
Uscita del fine settimana con giallo. Capita che l’agognato divertimento sia sfregiato da un gruppo di adolescenti su di giri che, dopo aver bevuto fiumi di birra 0 essersi «stonati» con una dose di droga, rovinano la serata ai coetanei mostrando i muscoli: furti e rapine di soldi e cellulari, accoltellamenti e violenze sessuali, come avvenuto nel cantiere abbandonato al Foro Italico, che sarebbe ancora accessibile, come segnalato alla redazione. O toccherà invece ad un residente del centro storico finire in ospedale con ecchimosi e denti rotti per avere richiamato all’ordine la folla del diverti mento troppo rumorosa.
Storie di malamovida, cronaca dalla città che non è nella blacklist delle metropoli ritenute poco sicure, ma che di certo un problema di grande disagio sociale vive. Perché aggressioni e violenze, diffuse ormai come la musica che accompagna brindisi e balli, ora sembrano essere diventati la norma, eventi prima straordinari, ora quasi clonati in infinite repliche. Non sono bastati a debellare il fenomeno i controlli intensificati delle forze dell’ordine giù dall’inverno scorso, quando la febbre del sabato sera (ma anche venerdì e domenica) aveva fatto salice la temperatura del termometro che segna il livello di sicurezza di piazze e locali. Bollino rosso, da via Maqueda a Ballarò, tino ai portici di piazzale Ungheria. Oltre alla via Roma, con la Vucciria. E a poco (o nulla) è valso l’impegno del Comune di incrementare le pattuglie dei vigili urbani, troppo poche in notturna per governare un popolo di migliaia di ragazzi e ragazze che assaltano pub e vicoli nei weekend. L’anarchia e la puntuale trasgressione delle regole regna sovrana.