Palermo. Riflettori sulla difesa, in sei gare mai con gli stessi uomini
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo.
Dopo i quattro gol subiti contro il Foggia, nel match contro la Turris tutti i riflettori saranno puntati sulla difesa del Palermo. Sarà un vero e proprio esame per la retroguardia rosanero che troverà di fronte a sé il secondo miglior attacco del girone. La Turris, infatti, ha segnato 43 gol in 26 partite (la media di 1,65 reti per incontro), 21 dei quali lontano da Torre del Greco. Il segno che la squadra di Bruno Caneo, che ha anche il secondo miglior rendimento esterno del girone C, riesce ad andare in gol senza grandi difficoltà. Problemi, invece, che ha accusato il Palermo in fase difensiva. L’ultimo clean sheet dei rosanero risale al match contro il Monterosi, poi la squadra ha subito nove gol nelle ultime quattro partite.
Un record per la stagione visto che con Giacomo Filippi in panchina i rosanero non avevano mai subito reti per quattro incontri consecutivi fermandosi a tre, tra novembre e dicembre 2021, nella striscia contro Picerno, Monopoli e Catania. Baldini ha deciso di fare un passo indietro rispetto alla partita contro il Foggia, abbandonando l’esperimento della difesa a tre che si è rivelato fallimentare e tornando allo schieramento a quattro. «È il modulo che ci ha dato maggiore equilibrio e sicurezze» ha detto l’allenatore alla vigilia prima di fare mea culpa per gli errori di Foggia sulla disposizione in campo. Sbagli che non vuole commettere anche contro la Turris che, per caratteristiche e stile di gioco, somiglia molto ai rossoneri di Zeman.
Anche per questo motivo Baldini ha deciso di tornare al passato con la difesa a quattro, ma soprattutto con una squadra che, sulla carta, sembra più coperta. A sinistra, infatti, non giocherà Giron ma Crivello. A completare la difesa ci saranno Accardi, Perrotta e Lancini e questo segnerà un record della gestione Baldini. Considerando le sei partite giocate dal Palermo con il 4-2-3-1, l’allenatore non ha mai schierato per due volte la stessa retroguardia. Da una parte hanno influito le squalifiche, dall’altra gli infortuni e, infine, incidono anche le idee ancora non del tutto chiare. Le gerarchie in difesa non sono ben stabilite, tutti hanno avuto la possibilità di giocare, ma nessuno ha dato così tante certezze da guadagnarsi il posto da titolare senza riserve. La Turris sarà dunque un nuovo test per i difensori rosanero.