L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla vicenda legata alla concessione del “Renzo Barbera” con i consiglieri Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi che spingono per un ritorno alle vecchie regole, ossia l’aumento del dovuto da parte della società Palermo Fc alle condizioni previste prima della Pandemia.
La consigliera Argiroffi ha nuovamente interpellato gli uffici della ragioneria ma la risposta arrivata è stata come una secchiata di acqua gelida: in pratica le somme accertate emesse a bilancio fino al 2026 sono di 210 mila 248 euro. Sostanzialmente il vecchio canone. L’area del Patrimonio, in pratica, non avrebbe tenuto conto dell’indicazione proveniente dall’assemblea cittadina e con separata determinazione dirigenziale ha dato corso alla rinnovazione alle vecchie condizioni. «A noi sembra che il tema dello stadio Renzo Barbera non interessi minimamente l’amministrazione – dicono Argiroffi e Forello -. il Covid non c’è più, la società calcistica non è più in difficottà, la squadra non è più in serie D e dunque non c’è una sola ragione per non esigere il canone nella sua interezza considerata anche le condizioni fatiscenti dell’impianto che necessità di interventi urgenti e profondi. Peralero- concludono i due esponenti politici – la procedura di riequilibrio finanziario a cui è stato ammesso il Comune non ci consente di fare regalia chicchessia».
Intanto dagli uffici del Patrimonio arriva una replica e una versione del tutto diversa. Si parla di un emendamento approvato dal Consiglio con cui si impegna l’amministrazione nel 2024 a rideterminare il canone, non a calarlo così com’è. «La questione non è per nulla dimenticata – fanno sapere -, anzi con la società ci sono colloqui e incontri effettuati di recente. Insieme stabiliremo quale sarà il canone più congruo da applicare».