Palermo. Rendimento esterno? Così fuori dai playoff

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma in merito al rendimento esterno del Palermo.

Centodue giorni. Da tanto manca la vittoria al Palermo lontano dal Renzo Barbera. Era il 7 novembre 2021 e i rosanero espugnarono lo stadio Degli Ulivi di Andria battendo per 2-0 la Fidelis, grazie ai gol di Brunori e Almici. Il Palermo è una squadra che viaggia a una doppia velocità: bene dentro, male fuori casa. La sconfitta contro il Foggia ha confermato un andamento negativo già evidente nelle scorse settimane e neanche l’arrivo di Silvio Baldini è riuscito a invertire il trend. In tre partite esterne con l’allenatore toscano, il Palermo ha conquistato appena due punti.

Troppo pochi per una formazione che cerca il salto di qualità per poter tornare in corsa per il secondo posto. La lotta per il vertice passa anche dal rendimento fuori casa e il Palermo si sta rivelando tutt’altro che virtuoso, considerando che i rosanero non vincono in trasferta da sei partite (quattro ko e due pareggi). Attualmente il bilancio è di 13 partite esterne giocate con solo 11 punti conquistati frutto di due vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte. La media è di 0,84 punti per match. Considerando soltanto gli incontri lontano dal Barbera, i rosanero sarebbero al tredicesimo posto, fuori dunque dalla zona play-off.

Nel precedente campionato, invece, il Palermo conquistò 26 punti in 18 partite  (media 1,44 punti per match) grazie a sette vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte. Contro Campobasso e Foggia i rosa sono riusciti a spezzare il digiuno dei gol esterni (prima del match in Molise non segnavano da 387 minuti fuori casa), ma affidandosi sempre allo stesso uomo: Matteo Brunori. L’ultima rete siglata da un giocatore diverso dall’italobrasiliano, e ancora in squadra, risale al 24 ottobre 2021 contro la Vibonese. A segno Soleri e Fella (doppietta). Ritrovati i gol (anche se di un solo giocatore), adesso servono anche i punti. Intanto la sfida dello Zaccheria ha confermato un «tabù», quello di Zdenek Zeman.