L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle nuove regole per la Movida a Palermo.
I primi due articoli sono stati approvati, ma sui punti più caldi — gli orari della musica all’aperto o al chiuso e le deroghe speciali durante le festività — non c’è una visione comune, perché i residenti del centro storico non ci stanno e chiedono regole più restrittive e controlli. Oggi il Consiglio comunale dovrebbe approvare il nuovo regolamento della movida, che introduce nuovi orari sulle attività dei locali: ripristina la possibilità di proporre musica all’aperto, in centro storico fino alle 22.30 nei giorni feriali e alle 23.30 nei weekend, e regolamenta anche la musica all’interno, consentendo concerti e dj set fino a mezzanotte e mezzo nei giorni feriali e all’1.30 nei fine settimana. Limiti che si spostano di un’ora in avanti nel resto della città. Ma proprio su questo punto c’è una forte contrapposizione tra le esigenze dei residenti, preoccupati dalla malamovida, e quella degli esercenti, che hanno accolto positivamente la proposta dell’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti.
«Abbiamo apprezzato una nuova attenzione nei confronti del centro storico e il fatto che si sia aperto un dialogo con i residenti — dice Salvatore Orlando del comitato Magione — ma siamo molto preoccupati e faremo barricate sulla diffusione di musica all’esterno, alla quale siamo contrari. E anche riguardo ai limiti previsti per la diffusione sonora all’interno dei locali, che secondo noi non dovrebbe superare le 22.30 nella settimana e la mezzanotte nei weekend». L’altra grande novità riguarda gli alcolici. Non si potranno vendere in contenitori di vetro dopo le 22, né si potrà circolare con bevande in vetro dopo la mezzanotte. Gli esercizi di vicinato come i minimarket non potranno vendere alcol dopo le 22 e non saranno concesse nuove licenze per discoteche in centro storico: «Non dobbiamo confondere questo regolamento con la questione dei controlli — dice l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti — Abbiamo ascoltato le esigenze dei residenti senza penalizzare le attività
commerciali».