L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” ha riportato un’intervista a Salvatore Aronica il quale ha parlato in merito a Palermo-Reggina.
È la sua partita. Il personaggio del giorno è Totò Aronica, doppio ex. Palermitano doc, attualmente allena il Don Carlo Misilmeri (Eccellenza siciliana). Ma le stagioni più importanti le ha vissute a Reggio. Bagheria, Crotone, Ascoli, Messina, Napoli sono le altre squadre in cui ha militato. Una presenza è riuscita a timbrarla anche con la maglia della Juventus nella stagione 1997-98. Conclusa la carriera da calciatore, ha iniziato, appunto, quella in panchina guidando prima le giovanili del Trapani e successivamente il Savoia: «Purtroppo – dice – non potrò essere al “Barbera” perché anche noi scendiamo in campo domenica. Sarebbe stato bello essere sugli spalti. Avrei, infatti, rivisto tanti vecchi amici. Mi auguro che la gara sia spettacolare e vinca il migliore.
Avrò il cuore diviso a metà. Palermo è la mia città, ma a Reggio ho trascorso un periodo fantastico togliendomi diverse soddisfazioni». Provi a sbilanciarsi in un pronostico: come finirà il match? «Non saprei. Reggina e Palermo sono in salute ed è difficile indovinare il risultato. I rosanero sono reduci da due successi che li hanno rilanciati in classifica. Ma anche gli amaranto, al di là della sconfitta di Bolzano, vivono un periodo felice. L’attuale terzo posto non è affatto casuale. Merito del duo Inzaghi-Taibi».
Sarà una sfida anche tra Brunori e Menez. «Si tratta di due calciatori importanti che sono in grado di fare la differenza. Brunori è uno degli idoli della tifoseria, come del resto anche Menez e domenica potrebbero anche segnare come si è verificato nell’ultimo turno. Ma la rete del francese non è servita per portare punti alla Reggina».
Ha un sogno nel cassetto? «Reggina direttamente in Serie A e Palermo ai playoff. Gli amaranto devono crederci, anche se Genoa e Cagliari sono due corazzate costruite per raggiungere la promozione. Ho inserito anche i sardi perché con l’arrivo di Ranieri la musica è cambiata, tant’è che sono tornati prepotentemente in corsa. Il girone di ritorno è più duro rispetto a quello d’andata visto che molte società sono uscite rinforzate dal mercato».
Qual è il Palermo-Reggina che non ha dimenticato? «Nell’anno del -11 esordimmo proprio al “Barbera”. Perdemmo 4-3, ma quella sconfitta ci diede la consapevolezza di potercela fare. Mazzarri dopo quella prestazione ci disse che avremmo raggiunto l’obietivo».
In quella stagione quale fu la vostra forza? «Il gruppo. In pochi credevano in noi, ma, nonostante la pesante penalizzazione, superammo diversi ostacoli. L’ultimo fu al “Granillo” contro il Milan, fresco campione d’Europa. Fu un’impresa che credo irripetibile».
Cosa ne pensa del nuovo corso targato Geria? «Il mio giudizio è positivo. Questa è una bella notizia. Va sottolineato che al “Sant’Agat a” sono nati diversi talenti e mi auguro che la tradizione possa continuare. Geria è l’uomo giusto al posto giusto».
A chi assegna la palma del migliore tra i difensori amaranto? «Gagliolo e Cionek sono difensori esperti che stanno avendo un rendimento importante. Anche Camporese è bravo, ma mi dicono che salterà la trasferta di Palermo perché infortunato. Ma chi mi ha impressionato è Pierozzi, in odore di nazionale. Mancini lo ha già convocato per uno stage, a conferma che crede in lui. Taibi ha fatto un grande colpo nel portarlo a Reggio. A tratti mi ricorda Di Lorenzo, anche lui formatosi al “Sant’Agata”».