Era ormai da molto tempo che, a Palermo, non si vedeva un calciatore con così tanto talento, soprattutto in proiezione futura. Filippo Ranocchia sta già dimostrando quanto non servano chissà quali tempistiche e quali lunghi periodi di ambientamento per mostrare tutto il proprio talento. Rinaudo e il City Group hanno chiuso un colpo dall’importantissimo significato. Un’operazione di mercato frutto dell’importanza di avere alle spalle una società forte e con delle ambizioni ben chiare. Se il classe 2001 ha scelto di scendere di categoria e di venire a Palermo è anche e soprattutto grazie alla presenza di un progetto in grado di poter ingolosire una giovane promessa di proprietà, prima dell’arrivo in Sicilia, della Juventus che già quest’anno il campo in Serie A l’aveva visto anche in più di una occasione.
Ranocchia è il presente e sarà il futuro di questo club. Nelle prime due apparizioni in questo campionato di Serie B, non ha avuto bisogno di molto tempo per ambientarsi, segnale che la personalità di questo ragazzo e la voglia di mostrare il proprio talento sia sotto gli occhi di tutti. Molto spesso, in questa stagione, è sembrato mancare l’uomo giusto in grado di svolgere il classico compito da collante tra centrocampo e attacco, l’impressione è che Ranocchia sia stato perfettamente disegnato per questo ruolo. Ha tutte le caratteristiche del centrocampista moderno: corre, lotta ma soprattutto smista palloni e crea superiorità numerica. Corini li ha provati quasi tutti in quel ruolo, da Segre a Henderson fino a Coulibaly, quest’ultimo anche con discreti risultati ma troppi infortuni, ma mai nessuno ha dato la sensazione di poter esser arma in più soprattutto, però, per delle caratteristiche indubbiamente differenti. Il gol realizzato al Bari, il primo in rosanero, mostra tutte le qualità del gioiellino nativo di Perugia: un destro secco di contrabbalzo che non ha lasciato scampo a Brenno, per non parlare poi dell’ottima giocata per preparare il tiro di sinistro poi neutralizzato dal portiere degli ospiti. Insomma la speranza è molta e le qualità anche.
Un Filippo Ranocchia così difficilmente resterà seduto in panchina a guardare i compagni giocare, soprattutto perché, come si è visto, tutti hanno la possibilità di rendere al meglio. Adesso il desiderio è quello di vedere molto spesso un Ranocchia anche in versione assist-man per poter mettere il più possibile il povero Brunori in condizione di far gol.
Il girone d’andata inizia già ad avviarsi verso i periodi più caldi e fondamentali, dove ogni partita sarà effettivamente decisiva. Da centrocampista a centrocampista, mister Corini avrà ancora molto da insegnare al classe 2001 e, forse, potrebbe essere l’uomo giusto per consacrare definitivamente il talento del perugino, un pò come successo con l’exploit fatto da Jacopo Segre in questa stagione. Oggettivamente è troppo presto per trarre conclusioni di qualsiasi tipo, ma il talento è quasi sempre facilmente riconoscibile e Ranocchia ha tutte le qualità per caricarsi la squadra sulle spalle sotto ogni punto di vista. Per un centrocampista così, la Serie B, non può che essere di passaggio e la speranza, e che il nuovo salto di categoria lo possa effettivamente raggiungere al più presto con i colori rosanero addosso.