Palermo, quasi…tutto perfetto. Floriano show e Triestina a picco
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara vinta ieri dal Palermo contro la Triestina.
Il Palermo vince a Trieste con due gol nel primo tempo di Floriano (due gol molto simili da distanza ravvicinata e propiziati entrambi da formidabili percussioni di Valente sulla destra) e ipoteca il passaggio al secondo turno dei playoff nazionali. La rete nel finale del difensore catanese Rapisarda (che già due volte nella ripresa aveva provato la via del gol) rende meno rotonda la vittoria dei rosa ma per ribaltare il risultato la Triestina dovrebbe vincere giovedì al «Barbera» con due gol di scarto. Impresa che per quanto s’è visto ieri appare difficile, per le condizioni di forma della squadra di Baldini ma anche per il fatto che il Palermo non perde in casa da oltre un anno.
Tutto è possibile nel calcio e sarà bene non cullarsi sul risultato di ieri anche alla luce del finale in affanno, ma il Palermo ha tutte le carte in regola per passare il turno. Ieri i rosa sono stati superiori ai friulani e solo una flessione nella seconda parte della ripresa, quando Valente e De Rose (i migliori) sono stati frenati dalla fatica ha consentito alla squadra di Bucchi di rendere meno sanguinosa la sconfitta. Una sconfitta maturata nel primo tempo, quando dopo dieci minuti di assestamento sul pressing dei padroni di casa, i rosa hanno preso il controllo della gara vincendo tutti i confronti in mezzo al campo.
L’aggressività, la rapidità e anche il sincronismo nelle ripartenze del Palermo hanno tolto ogni iniziativa alla Triestina che è rimasta come stordita sui rapidi cambi di gioco e sulle verticalizzazioni avversarie. Cambi di gioco, come già detto, portati quasi sempre a destra da Valente che seppure dopo una settimana difficile per un problema intestinale ha giocato una gara di straordinario dinamismo. La Triestina l’ha messa sul piano fisico, la necessità di vincere assolutamente non l’ha aiutata, è squadra poderosa quanto prevedibile quella di Bucchi e sui lunghi lanci per Trotta e Gomez Lancini e Marconi non hanno sbagliato nulla. Il Palermo ha aspettato, ha concesso qualche metro ai padroni di casa e li ha infilati regolarmente con movimenti che ormai la squadra ha assimilato a memoria.