L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle condizioni del Ponte Corleone.
Non c’è un rischio di crollo imminente, non c’è alcun reale pericolo per la sicurezza degli automobilisti con le precauzioni prese, ma il ponte Corleone è un grande malato che sta male, molto male. Un altro check up ci sarà martedì 4 gennaio, quando ci saranno le prove di carico anche sulla carreggiata in direzione di Trapani, dopo quelle di mercoledì verso Catania, ma la relazione della Icaro, la ditta che si sta occupando dei controlli, ha evidenziato davvero tanti, tantissimi problemi all’infrastruttura: dalle estremità, ai pilastri lesionati (dopotutto basta guardare le foto che circolano in rete per capirne le condizioni), per non parlare della trave e delle continui infiltrazioni d’acqua che hanno indebolito la struttura.
In virtù di questo, il suggerimento di spostare il traffico al centro della carreggiata (meno sofferente), togliendo il dannoso (c’è scritto così) limite di 30 chilometri orari. Intanto, la corsia rimane chiusa, e lo sarà almeno per tutto gennaio e rischia di rimanerlo anche oltre. Ieri c’era ancora traffico in prossimità del ponte. Non c’erano le file chilometriche dei giorni scorsi ma la circolazione, nel penultimo giorno dell’anno, non scorreva certo liscia. Come detto nella notte di mercoledì il ponte Corleone era rimasto chiuso per consentire alla ditta di eseguire le prove dinamiche sulla carreggiata in direzione di Catania, cosa che si ripeterà il 4 gennaio, quando saranno effettuate le medesime attività anche sulla carreggiata in direzione di Trapani. Solo dopo quella data, si potrà avere un primo quadro della situazione reale del ponte.