Palermo, pochi gol e poca difesa: i primi tempi stanno diventando un caso

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e i primi tempi con pochissimi gol.

Il miracolo al fotofinish stavolta non è riuscito: per la terza volta in undici partite il Palermo non segna nella ripresa, lasciando i tre punti a una Sampdoria tenace ma che nel finale aveva accusato un netto calo fisico, di cui Brunori e compagni non hanno approfittato. Se i secondi tempi sono la fase di gara in cui i rosa alzano i giri nel motore, cosa che al Ferraris è avvenuta solo in parte, ancora una volta i primi si sono rivelati il vero tallone d’Achille dell’avvio di stagione, non solo sul piano dei gol ma anche della prestazione: un aspetto che contro il Lecco e i blucerchiati è emerso con maggior evidenza, senza che tra una gara e l’altra venissero trovate contromisure adeguate.

Corini nel post partita è stato il primo a riconoscere che l’atteggiamento con cui la Samp è scesa sul terreno di gioco lo aveva messo in forte difficoltà, soprattutto nei 25° iniziali, nei quali il Palermo non ha quasi mai superato la metà campo difensiva e perso gran parte dei contrasti in mediana. Un ulteriore passo indietro rispetto al match con i blucelesti, in cui i rosa avevano pagato gli unici due errori in retroguardia con altrettanti gol ma avevano assediato per l’intera frazione l’area avversaria, costringendo Melgrati agli straordinari; sabato la prima vera parata di Stankovic, è arrivata intorno all’ora di gioco su colpo di testa di Lucioni, mentre nei 45′ iniziali era intervenuto verso la mezz’ora per catturare un tiro rimpallato di Insigne. Il resto è stato un monologo blucerchiato, capitalizzato a ridosso del recupero con il rigore trasformato in due tempi da Borini.