Palermo, perché Silva e Rajkovic? Gli slavi ed i loro colpi ad effetto… contrario

Sono arrivati in rosanero con le giuste intenzioni, senza mai metterle in atto. Al loro arrivo erano stati acclamati per il loro passato (seppur breve) in alcuni top club e per le grandi giocate nei campionati minori d’Europa, ma la maglia rosanero l’hanno indossata poche volte e pure negativamente. Stiamo parlando di due calciatori del Palermo che sono risultati dei veri e proprio fantasmi: Slobodan Rajkovic e Stefan Silva. Il primo (con un passato al Chelsea) è stato ufficializzato dalla società di viale del Fante il primo agosto del 2016, accompagnato di persona dal presidente Zamparini al ritiro ancora in corso a Bad Kleinkirchheim; il secondo, invece, è arrivato a Palermo l’8 gennaio, per essere ufficializzato come nuovo calciatore rosanero il giorno dopo.

Entrambi avevano il compito, insieme al resto della squadra, di salvare il club da una retrocessione quasi scontata (per alcuni già ad inizio campionato). Ma in che modo? Il serbo è riuscito a totalizzare 299 minuti di gioco effettivi in serie A, per poi sparire definitivamente tra un infortunio e l’altro. Lo svedese, invece, presentato con grandissime qualità tecniche, è riuscito a giocare appena 15 minuti nel massimo campionato italiano, appartenenti alla sfida vinta in casa contro il Crotone. Dopo un lungo periodo da infortunato anche per lui, il manto erboso ha potuto toccarlo solo a Boccadifalco.

Arrotondando le cifre per eccesso, per entrambi sono stati spesi circa 2 milioni di euro. Un investimento, a conti fatti, del tutto inutile considerata la stagione dei due calciatori. Tra infortuni e mancate convocazioni, infatti, sia Rajkovic che Silva sono stati arruolati senza mai scendere “in battaglia”, quando il Palermo avrebbe avuto bisogno di combattenti veri e adatti alla tragica situazione. Ma in che modo sono arrivati proprio qui in Sicilia? Sicuramente le note amicizie del patron friulano hanno influito in maniera accentuata sul loro arrivo nel capoluogo siciliano. I consulenti slavi di Zamparini, autori dell’arrivo in rosa anche di Nestorovski, avranno consigliato fortemente l’acquisto dei due calciatori, senza però pensare alle possibili conseguenze nei confronti della squadra. Interessi personali? Questo non lo sapremo mai.

Nestorovski, Sunjic, Sallai e Balogh (quest’ultimo arrivato in realtà a gennaio 2016), poi, appartengono anche loro alla scuderia dei procuratori slavi. Il primo l’abbiamo conosciuto bene e la sensazione è stata senza dubbio positiva. In una stagione così disastrosa, Ilija è stato uno degli uomini chiave per le speranze passate dei tifosi rosanero. I due giovani ungheresi, invece, hanno fallito miseramente. Mentre Sunjic ha visto il campo di recente senza sfigurare eccessivamente. Decisamente più presenti in campo rispetto Rajkovic e Stefan Silva, il rendimento di Balogh e Sallai non ha mantenuto le aspettative. La giovane età, probabilmente, avrà anche influito sulle loro prestazioni in campo, non sempre positive. Alla luce di questi fatti, è evidente che i “famosi” consiglieri dell’ex presidente del Palermo abbiano suggerito di puntare sui cavalli sbagliati.

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Dario Aiello