Primo posto in classifica, quattro punti di vantaggio sulla terza, una partita in meno, ed un allenatore che guida un gruppo di ragazzi fin qui straordinari che stanno dominando il campionato di serie B. Ordine tattico, gestione del gruppo e lavoro a testa bassa senza particolari proclami, fanno del tecnico rosanero, Roberto Stellone, una garanzia che, fin qui, sta a significare che forse, il problema in precedenza era da attribuire, seppur non in maniera completa, a Bruno Tedino. Sì perché, non ce ne voglia l’ex tecnico, ma nonostante stesse lavorando alacremente fin dal ritiro di Sappada, qualcosa proprio non andava tra lui ed il gruppo. È inutile guardare al passato, la realtà oggi dice Palermo capolista. Allora godiamoci tutti insieme il momento ma senza, però, rilassarci troppo. Già, perché dal primo posto, ad un momento di flessione con il ritorno dei fantasmi del passato, il passo è breve, anzi brevissimo.
Attenzione, con quest’ultima frase, non si vuole certo dire che inevitabilmente il Palermo rallenterà la sua marcia verso la serie A nelle prossime gare, ma è impensabile, o per lo meno poco pronosticabile, credere di portare avanti questa media punti incredibile da qui fino alla fine del campionato.
Da quando siede sulla panchina rosanero, Stellone ha raccolto il bottino di 2,66 punti a partita, qualcosa di veramente straordinario e di cui va dato atto in termini di gestione del gruppo, mentalità e spirito di aggregazione all’ex allenatore del Frosinone che ha saputo coadiuvare tutto questo uniformemente all’aspetto squisitamente tattico con cui sta forgiando il suo Palermo.
Volendo pensare però che il Palermo sia davvero la “macchina da guerra” che inevitabilmente distruggerà questa cadetteria, ecco all’ora che si arriva ad un altro esame dall’alto coefficiente di difficoltà. Venerdì i rosa affronteranno Verona, che sì, è in crisi di risultati, con una curva che ha praticamente sfiduciato il tecnico Grosso e con lo stesso tecnico che non sembra ancora aver capito come far giocare al meglio i suoi ragazzi. Ma guai a pensare di smorzare la propria tensione solo perché si è primi o perché si guarda tutti dall’alto verso il basso. Sarebbe un grave errore che il Palermo, specie dopo la delusione amara e cocente dello scorso anno, non può permettersi per nessun motivo. Da questo punto di vista, considerando le premesse e quello a cui Stellone ci ha abituati, ci aspettiamo un Palermo che ancora una volta sarà gagliardo, attento, concreto e rabbioso.
Ci aspettiamo ancora una volta un gruppo che sarà pronto a dare tutto quello che ha per cercare di portare a casa un risultato che avrebbe dell’incredibile non tanto per la caratura dell’avversario o per la classifica, ma perché una vittoria a Verona significherebbe dare una dimostrazione di forza che in passato, forse, nessuno ha dato. Insomma, un’altra piccola soddisfazione da aggiungere a quanto già di buono fatto fin qui dai rosanero in campionato.
E allora si riparte con: i gol di Puscas fresco cannoniere con la sua Romania, con i macedoni Nestorovski e Trajkovski pronti a continuare il proprio “magic moment” , con la voglia di non concedere nulla da parte dell’onnipresente Rajkovic e dal rabbioso Bellusci, con la calma e l’ordine tattico di Jajalo a centrocampo. Sono questi i pilastri su cui quest’anno può contare il Palermo, ed è questo il gruppo a cui auguriamo, nell’immediato futuro, di ricevere il bagno di folla per festeggiare la serie A. E allora vai Palermo, per diventare grande adesso non devi fermarti.