Palermo-Padova. Stadio pieno, urne vuote l’incubo delle astensioni agita partiti e candidati. Miceli: “Si vigili sul controllo del voto”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui timori dei candidati a sindaco di Palermo che le urne rimangano vuote in occasione delle amministrative del 12 giugno in concomitanza con la finale playoff del Palermo.

Niente proteste, qualche mugugno, più di una perplessità. E forse materiale buono per polemiche (e magnati alibi) post-voto. La prefettura ha deciso: l’attesa finale dei play-off, che potrebbe garantire al Palermo il ritorno in serie B, si svolgerà regolarmente il 12 giugno, in concomitanza con le elezioni comunali. E nessuno, almeno pubblicamente, sale sulle barricate per opporsi. Ma tra partiti e coalizioni c’è fermento. E si ragiona: chi ci guadagna con una maggiore o minore affluenza alle urne? Rito laico di parrocchia distinta e lontana dalla politica, il pallone — è il timore diffuso, ma poco confessato — potrebbe essere la zavorra finale su una partecipazione che già si prevede scarsa, fra generale disillusione e temperature che invitano ad affollare più le spiagge che i seggi. Già nel 2017 — e di mezzo non c’era una partita decisiva del Palermo — quasi un elettore su due aveva preferito astenersi, e adesso il rischio è che le percentuali aumentino.

«Se la prefettura ha ritenuto che la concomitanza dei due eventi non ne pregiudichi il buon andamento, non ho motivo di oppormi», dice l’assessore uscente alla Mobilità Giusto Catania, in lista con Sinistra Civica ecologista, fra i primi a sollevare il tema. Incassa il no con eleganza anche la deputata leghista Marianna Caronia, oggi candidata alle Comunali, che aveva chiesto al prefetto di anticipare la partita per evitare un sovraccarico di lavoro alle forze dell’ordine. «Vuol dire che domenica notte avremo due motivi per festeggiare», commenta. Non si esprime nel merito il candidato sindaco del centrodestra Roberto Lagalla, che si limita a comunicare che «sarà nostra cura ricordare agli elettori di recarsi per tempo alle urne». Anche l’aspirante sindaco del centrosinistra giallorosso, Franco Miceli, evita con cura valutazioni sulla decisione della prefettura, ma un tema lo solleva: «Come Pd, giorni fa, abbiamo lanciato l’allarme sul rischio legato a un possibile controllo del voto, quindi auspichiamo la massima vigilanza possibile».