Palermo-Padova. La Finanza allo stadio, sopralluogo dopo il caos. Le ultime

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’intervento della Guardia di Finanza presso le rivendita Vivaticket.

La quiete dopo la ressa. Il marasma di mercoledì scorso allo stadio per l’acquisto dei biglietti di Palermo-Padova ha allertato anche le forze dell’ordine, pur soltanto per un controllo su quanto avvenuto effettivamente al punto vendita di viale del Fante. Ieri una pattuglia della Guardia di Finanza si è recata al «Barbera», in mattinata, giusto per raccogliere informazioni sui disagi emersi nel primo giorno di vendita libera dei tagliandi per la finale di ritorno. Al momento, non risultano essere in corso indagini su eventuali vicende legate a questo evento. Solo una chiacchierata di circa mezz’ora col personale del bar dello stadio (che è il punto vendita dei biglietti all’interno della struttura) per fare un quadro generale, insieme ad altre situazioni verificatesi in altre rivendite autorizzate.

D’altronde, le cronache degli ultimi giorni raccontano di picchi di tensione, oltre che di disagi, motivo per cui non sarebbe nemmeno da escludere che qualche tifoso rimasto senza biglietto dopo aver trascorso ore in coda abbia sollecitato una verifica. Ma le difficoltà, in fin dei conti, non si sono verificate soltanto allo stadio. Online è stato difficile tanto quanto nelle postazioni fisiche, vista l’enormità di gente in coda sul sito di Vivaticket, che in alcuni casi ha permesso l’ingresso nel portale solamente dopo ore di attesa, quando già non erano più disponibili tagliandi per alcun settore del «Barbera». Diversi tifosi, nel tentativo di acquistare i biglietti online, hanno dovuto fare più volte la fila, trovandosi a quel punto praticamente impossibilitati a completare l’operazione poiché i lotti disponibili sono terminati quasi subito. In altri punti, come al Mercato Sanlorenzo, sono stati segnalati invece guasti alla piattaforma, motivo per cui non è stato possibile nemmeno dare il via alla vendita.

Ben prima dell’annuncio dell’esaurimento scorte, però, sono apparsi online sui social network diversi annunci di aspiranti «bagarini», con biglietti rimessi in vendita a prezzi maggiorati (in alcuni casi più che triplicati). Una situazione che non ha fatto certo piacere a chi si è trovato in coda già all’alba, con diversi tifosi che hanno iniziato a mettersi in fila davanti alle rivendite autorizzate sin dalle 4.30 del mattino, sebbene l’apertura dei botteghini al pubblico fosse fissata per le 13. C’è chi è riuscito a prendere un biglietto e chi no, motivo per cui certi annunci avranno inevitabilmente alimentato il malcontento di qualcuno. Alcuni di questi messaggi, presenti sulle bacheche virtuali solitamente utilizzate per vendere prodotti usati, sono stati cancellati nel giro di pochi minuti.