Palermo-Padova, Baldini: «Miei discorsi danno fastidio a certe teste di ca**o. Nel calcio troppa ipocrisia»

Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finalissima contro il Padova.

Ecco le sue parole:

«Studiare il Padova? Io non ho studiato niente: c’è da ripetere la partita dell’andata, bisogna giocare con il cuore. Se avessimo ragionato con i numeri e con gli schemi, il Palermo non sarebbe arrivato qui. Abbiamo sempre cercato di legare la prestazione a qualcosa che va oltre: cercare di non arrendersi. Magari a certe teste di cazzo i miei discorsi possono dare fastidio, ma a me (vista l’età che ho) non me ne frega niente. Certi discorsi a certe teste di cazzo che pensano a rubare soldi e a gettare fango su chi ci mette passione danno fastidio. Io non devo fare nessun tipo di carriera data l’età che ho, per cui mi basta parlare così e arrivare dritto al cuore della squadra. Alla città interessa questo tipo di messaggio, altrimenti lo stadio non sarebbe sold-out ogni partita. Nel record era la Feralpisalò e avevamo vinto 3-0 all’andata, non avevamo mica di fronte la Juve, l’Inter o il Milan. Ciò significa che la città ti ama, è sintonizzata con te. Non vuole vedere la partita, ma vuole essere protagonista in questa emozione. Il mondo di calcio è pieno di ipocriti, ma per me non valgono niente. Sono sempre dalla parte del partito e godono nel vedere che gli altri stanno male. Che rispetto devo avere di loro?  A me interessa arrivare al cuore dei miei giocatori e so che al popolo palermitano il messaggio arriva. Se tu ti sintonizzi con loro, poi la città ti ama e sente. La corsa al biglietto è per sentire insieme questa emozione, non è solo per guardare una partita di calcio. A me non mi fa paura nessuno, il problema non è affrontare l’avversario. Quello che mi dà fastidio è che nel mondo del calcio ci siano persone meschine che godono del male degli altri. Ad ognuno piace fare il professore, quando trovano uno come me, che sono veicolo di un messaggio importante, che è quello di avere una fede, un credo, aiuta a far diventare migliori le persone. Nel calcio non esiste solidarietà, esiste solo denigrare chi arriva secondo. Sono messaggi sbagliati nel mondo del calcio che nessuno condanna, non parlo di nessuno in particolare. Il calcio è per le famiglie. Invece si manda un messaggio sbagliato, ovvero quello che contano solo i risultati, è così che scoppiano le guerre».