Silvio Baldini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finalissima contro il Padova.
Ecco le sue parole:
«Il momento più bello? Il 23 dicembre quando il direttore Castagnini mi ha chiamato. Sapevo che le difficoltà sarebbero arrivate, ma sapevo che non bisognava mollare, non potevamo arrenderci alle prime difficoltà. Il momento negativo non è una partita persa, ma quando una squadra non crede di potercela fare. Io credo che domani andrà bene, ma sono comunque felice perché mi sono giocato le mie chances. Noi ci stiamo giocando una bellissima finale. Comunque andrà saremo orgogliosi di quanto fatto. Ma il calcio è pieno di ipocriti e persone meschine: cerco di togliermi questi brutti pensieri dalla testa. Non mi riferisco a qualcuno in particolare. Ci sono tante persone a cui piace fare il professore. Io voglio essere soltanto veicolo di un messaggio: avere fede, essere solidali. Nel calcio questo non esiste. Seguire il carro dei personaggi vincenti è facile, ma nel calcio deve esserci amore e passione. Il torto è di chi trasmette una cultura sbagliata, non di chi si mena a una partita (se puniamo solo quelli, quelli sono un capro espiatorio). La colpa più grande è di chi ha la cultura ma non ha fatto niente».