Palermo, ora tutti al Barbera. Città in festa. Ma Baldini avverte: «Tre gol di scarto sono tanti. Ma la Feralpi non va sottovalutata»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Palermo e Feralpisalò in programma questa sera.
A spingere i rosa verso la finale playoff c’è anche la data magica del 29 maggio, che a Palermo ricorda tre imprese clamorose arrivate proprio in questo giorno (la promozione in A del 2004, l’ingresso in Europa un anno dopo, la finale di Coppa Italia disputata nel 2011). Si parte dai tre gol di vantaggio conquistati all’andata a Salò, ma Baldini non vuole sentir parlare di “gestione” del risultato e incita la squadra a non fidarsi della Feralpi. «Tre gol di vantaggio sono tanti, ma se ci rilassiamo reputando che l’avversario sia già battuto allora potremmo avere dei problemi. Dobbiamo mettere la stessa applicazione vista mercoledì e soprattutto gratificare con una prestazione all’altezza i 35.000 tifosi che ci sosterranno».
Il reinnamoramento. L’improvviso cambio di passo ottenuto negli ultimi tre mesi, con 14 risultati utili e 21 gare consecutive sempre in gol, ha fatto rinascere l’amore per i colori rosanero. Le parole di Baldini e il modo di fare calcio che ha trasmesso alla squadra hanno convinto molti scettici, con in più la prospettiva, vicina ma ancora da concretizzare, di un rafforzamento societario con nuovi capitali portati dal gruppo che gestisce il Manchester City. Stasera si registrerà il terzo pienone consecutivo al Barbera, con oltre 33.000 presenze, cosa che non accadeva dal primo anno di serie A dell’era Zamparini. La città sta vivendo un nuovo innamoramento tanto che alcuni quartieri, la zona della Noce o il porticciolo di Sant’Erasmo, ieri sono tornati ad imbandierarsi di rosanero come ai tempi della storica promozione di 18 anni fa. Una spinta del genere può fare la differenza, come si è visto nella rimonta contro l’Entella. Se il Palermo passasse il turno, giocherebbe la finale di ritorno nuovamente in casa, in un’atmosfera che si può facilmente immaginare.
Floriano out. Baldini sta facendo vivere queste fasi finali al gruppo come una sorta di ritiro prolungato che fortifichi il senso di unità. Ci si allena ormai solo allo stadio, il lavoro è più psicologico che muscolare. «Stanchezza? A Salò avevamo un giorno in meno di recupero rispetto agli avversari, eppure abbiamo fatto una prestazione maiuscola: col torneo ormai agli sgoccioli, quasi non la senti più la fatica. Siamo ad un passo dalla finale, la Feralpi non avrà nulla da perdere ma noi dobbiamo restare concentrati e giocare con la consapevolezza di averli già messi in difficoltà pochi giorni fa. Non culliamoci sul 3-0». Qualche defezione però stavolta c’è: Lancini è squalificato, il centrale difensivo accanto a Marconi sarà Perrotta (l’alternativa è Somma). Floriano, uscito anzitempo all’andata, parte dalla panchina. Ma non è detto che a sostituirlo dal 1′ sia “super sub” Soleri, che Baldini preferisce sempre tenere come mezzo per cambiare gli equilibri a gara in corso. Potrebbe iniziare Silipo. Infine, la gestione delle diffide, ben 11: un altro giallo e chi lo riceve salterà l’eventuale prima finale. Baldini è pragmatico: «Se si mette bene per noi ci tuteleremo e faremo dei cambi per evitare ammonizioni banali». Ecco perché è consigliato partire subito forte nonostante l’ampio margine.