E’ un Palermo cinico e convincente quello che colpisce e affonda la Reggiana di Viali. Tre punti fondamentali, forse ancor più pesanti del solito proprio perché arrivati al Barbera. Tra le mura “amiche” serviva una prestazione convincente per rialzare il morale e allontanare i pensieri negativi che possono condizionare un percorso. La speranza è che la maledizione si sia finalmente spezzata. E che il Palermo possa iniziare a correre e non solo a rincorrere.
Di certo la Reggiana aveva delle chiare intenzioni. Viali ha impostato la gara nel tentativo di partire dal basso e cercare di mandare fuori tempo il pressing rosanero: palla al centrale di difesa, Fontanarosa che dalla sinistra si sposta occupando la zona centrale con Natan Girma che si abbassa per cercare di ricevere e avviare una nuova trama offensiva. La prima occasione è, infatti, degli ospiti: Stulac pennella per Sersanti, con un Diakitè troppo distante in marcatura, che spedisce largo. Pochi minuti dopo è la rete di Gomes a ristabilire le gerarchie.
Il Palermo diventa padrone del campo. Sulle ali dell’entusiasmo arriva il raddoppio: rete da rapace d’area di rigore da parte di Henry e match sul 2-0. Nella ripresa i rosanero mollano inevitabilmente qualcosa dal punto di vista offensivo e la Reggiana “strappa” qualche occasione da gol. Ma Desplanches è attento e il Palermo riesce a conservare la doppia rete di vantaggio. Il secondo tempo svela qualche imprecisione nei rosanero: errori tecnici che, per una rosa di questa qualità, rischiano di compromettere partite gestibili.
In mezzo al campo due fari si sono accesi illuminando la strada dei rosanero e offuscando la vista di ogni rispettivo avversario. Claudio Gomes e Valerio Verre hanno dominato tra le maglie granata e, tra volteggi sulla trequarti e recuperi palla, è lì che si è vista la vera differenza tra la formazione rosanero e quella ospite.
Ancora un enorme prestazione per Claudio Gomes. Già dalla passata stagione, il numero 5, aveva mostrato di poter esser un calciatore importante e fondamentale all’interno dei meccanismi rosanero. Adesso, però, non ci sono più dubbi su questo. Complice, probabilmente, dei compiti più adatti a lui, meno di impostazione e più di interdizione, il francese è un perno imprescindibile nella formazione di Dionisi. Mai una scelta sbagliata e un senso di posizionamento da vero leader in alcune situazioni di gioco. Il gol, poi, è una rete di enorme qualità: un destro piazzato dal limite che non lascia scampo a Bardi.
Da quel momento il Palermo domina, anche grazie ad un altro perno fondamentale nel centrocampo rosanero: Valerio Verre. Il calciatore romano è quel mix di tecnica e carisma a cui il Palermo non può rinunciare. Sì, perché non basta la tecnica per caricarsi sulle spalle la squadra, serve anche la personalità giusta per andare a cercare la sfera e tentare la giocata. Si muove tra le linee e si sposta da un estremo all’altro del campo, favorendo sempre un’opportunità o un appoggio ai compagni. La sensazione è che uno come Verre, per il Palermo, è oro colato e la sua titolarità, se le sue prestazioni continueranno verso questa qualità, non potrà mai esser messa in discussione.
La sensazione è quella adeguata. E’ palese come determinati calciatori stiano mostrando sempre più sicurezza in mezzo al campo. Desplanches cresce e migliora uscita dopo uscita, Insigne sembra in fiducia e Le Douaron calca il campo col piglio giusto. Certo, molto ancora è da migliorare, specie tra i due centrali dove si percepisce l’assenza di una connessione totalmente rassicurante, ma l’impressione è che Dionisi stia finalmente entrando nella mente dei rosanero. Adesso serve solo dare continuità.
Prolungare la striscia positiva potrebbe finalmente scacciar via tutti i fantasmi presenti nell’inconscio dei rosanero. Al Palermo non manca nulla per diventare grande, ma indubbiamente spesso la spina si stacca ancora troppo presto. A Mantova servirà metter dentro tutte le forze possibili, sia mentali che fisiche. Bisogna, intanto, tenersi stretti i tre punti e godersi al massimo il percorso. Ma adesso, però, è anche arrivato il momento di tirare l’ancora, fissare un obiettivo e di lasciarsi trasportare dalle onde, dalle ambizioni, ma soprattutto, dai sogni.