L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” attraverso un articolo a firma Luigi Butera si sofferma sulle indicazioni date dopo l’amichevole contro il Lommel e le defezioni in casa rosanero.

L’amichevole con il Lommel ha raccontato ancora meno di quanto poteva dire. Fra defezioni annunciate e altre a sorpresa, in campo è andato un Palermo sperimentale che da qui a fine campionato non si vedrà mai. E, ahimè, non si sono nemmeno visti gli accorgimenti tattici di cui aveva parlato Corini nel dopo Venezia. Con nove assenze e un pugno di ragazzini in panchina, qualsiasi esperimento sarebbe stato impossibile.

Peccato, perché il test con i «cugini» belgi invece avrebbe potuto dare indicazioni sulle scelte di Corini per aggiustare il Palermo, che così come è somiglia ad un Lego in cui i pezzi non si sono incastrati bene. Qualcosa va fatta in queste ultime otto partite, perché – a meno di clamorose imprese rosanero e d’improvvise debacle di chi sta davanti – potrebbero essere il trampolino di lancio per i play-off. Battere altre strade a livello tattico è obbligatorio e, per la verità, sarebbe stato utile farlo già prima della sosta, perché da un po’ s’era capito che il Palermo non funzionava più.

La prima e unica missione è dare equilibrio ad una squadra che raramente l’ha avuto. E per riuscirci è ovvio che bisogna lasciare stare il modulo con il trequartista, tanto più che Ranocchia è infortunato. Senza il n. 14 percorrere ancora questa strada sarebbe addirittura da Tafazzi, perché il 4-2-3-1 può essere produttivo solo se c’è un giocatore che abbia certe caratteristiche, quelle che Corini aveva appunto trovato in Ranocchia.