È un Palermo che non sa più vincere.
Tra gli abbaglianti e sognanti giochi di luce pre-match, il Palermo si lascia annebbiare la vista e spreca un’altra opportunità. Sì, perché affrontare la Sampdoria in questo particolare momento del campionato, nonostante il blasone d’altra categoria, è paradossalmente un occasione importante per portar punti a casa.
I blucerchiati mostrano difficoltà da ogni punto di vista. Faticano a creare occasioni, la difesa subisce da ogni dove le avanzate avversarie, il tutto misto ad un momento psicologico particolare in cui l’unico che riesce a rendersi pericoloso è proprio l’ex Tutino. Eppure il Palermo è nuovamente riuscito a non portare i tre punti a casa davanti al proprio pubblico, dopo un primo tempo sfavillante. Sicuramente la prestazione non è mancata, i presupposti per vincerla ci sono stati. Ma allora qual è il vero problema di questa squadra?
Un tema è certo: è un Palermo senza bomber. Per quanto siano stati presi attaccanti da categorie superiori, tra Henry e Le Douaron sembra oggettivamente mancare la vena realizzativa. Oltre ai numeri preoccupanti, i due centravanti francesi sembrano essere in difficoltà ogni qual volta si trovino davanti la porta. Almeno due sono le chiare occasioni da gol che Thomas Henry non riesce a concretizzare a pochi passi da Silvestri, mentre l’ex Brest riceve pochi palloni e nell’unica occasione valida spara fuori dopo una mezza rovesciata insensata per l’importanza del match.
Sembrerebbe chiaro come il vero bomber della squadra, Matteo Brunori, sia ormai relegato a ricoprire il ruolo di terza punta. Un ruolo totalmente illogico sotto qualsiasi punto di vista si possa considerare. Probabilmente sarebbe corretto, soprattutto nei confronti dei tifosi, fare chiarezza sulla reale posizione del numero 9 nel progetto del club.
Questa volta la scena l’ha presa Di Francesco. Il 17 si assume la responsabilità, trovando una rete importante che permette ai rosanero di pareggiare. L’ex Lecce mette in scena una grande partita, fraseggiando bene con il compagno di fascia Ceccaroni. Il difensore classe 1995, si è ormai preso la fascia. Oltre all’attenzione in fase difensiva, sono da sottolineare i diversi cross messi al centro per i compagni.
Attenzione che a volte sembra mancare tra i centrali di difesa. Nonostante i soli 12 gol subiti, l’errore del difensore greco è tanto evitabile quanto determinante e non è il primo che la coppia Nikolaou-Baniya mette in scena da inizio stagione. A completare le disattenzioni si unisce anche Desplanches a cui non mancano le grandi qualità ma nemmeno alcuni punti da migliorare: l’imposizione in area e le uscite su tutte.
È un centrocampo che domina quello blucerchiato. Dionisi potrebbe finalmente aver trovato il ruolo adatto a Filippo Ranocchia, tra i migliori in campo. Da regista davanti la difesa è assolutamente a suo agio: tanti lanci millimetrici e giocate nello stretto, oltre ai diversi tiri pericolosi. Per un calciatore di cui si aspetta la definitiva consacrazione, ma le cui qualità sono sempre state indiscutibili. Accanto a Valerio Verre la coppia si completa, con il calciatore romano che ormai è imprescindibile ma con ancora un’autonomia troppo breve. Segre completa il tridente con la solita corsa e il tanto sacrificio.
Adesso sono 12 i punti di distacco dalla terza. Tanti, troppi per una squadra che deve dichiaratamente giocare per i primi posti in classifica. Serve un svolta. Tra pochi giorni al Barbera arriva lo Spezia, una delle più grandi rivelazioni del campionato. Forse l’occasione migliore da sfruttare per rilanciare l’entusiasmo, per dimostrare che non esiste nessuna paura di vincere. Continuare così significherebbe non essere affatto competitivi, potendo gettare già nel girone di andata qualsiasi possibilità di promozione in Serie A.