Palermo: non è il momento di contestare, soltanto alla fine si tireranno le somme

Archiviata la disfatta subita domenica sera contro il Napoli, il Palermo ha ripreso la preparazione in vista della prossima sfida di campionato in programma sabato pomeriggio ad Empoli. Una sfida non facile, ma fondamentale. Una tappa importante, perché è proprio dallo scontro con i toscani che inizierà il campionato dei rosanero. È vero, al termine della stagione mancano solamente nove incontri, ma la lotta per la salvezza è tutt’altro che chiusa.

In una manciata di punti ci sono infatti tante squadre. Il Carpi penultimo conta 25 lunghezze, il Frosinone terzultimo 26, il Palermo attualmente salvo 27, Atalanta ed Udinese 30. Sono queste le compagini che con molta probabilità si contenderanno la permanenza nella massima serie fino al termine della stagione, a meno che il Verona ultimo non inizi una sorprendente risalita. Ma questa è un’altra storia. Nulla è perduto dunque, basta solamente crederci e lottare con il coltello tra i denti come se ogni partita fosse una finale. A lottare con tutte le forse però non devono essere soltanto i calciatori sul terreno di gioco. Servirà piuttosto anche il sostegno del pubblico.

Quella tifoseria che sino a poco tempo fa era il dodicesimo uomo in campo. Elemento fondamentale per fare del “Renzo Barbera” un vero e proprio fortino, che quest’anno troppo spesso è stato defraudato. La salvezza, infatti, si costruisce innanzitutto tra le mura amiche ed al Palermo restano quattro sfide fondamentali da affrontare alle falde di Monte Pellegrino (Lazio, Atalanta, Sampdoria e Verona). Quattro finali, quattro gare da dentro o fuori, superabili soltanto restando tutti uniti. Squadra, allenatore, società e tifosi. Basta rancori, quel che è stato è stato. Ormai non si può più tornare indietro, il disastro di questa stagione è chiaro a tutti, ma si deve guardare al futuro.

Non è questo il momento di contestare. I fischi ed i cori sentiti domenica sera durante e soprattutto al termine del match perso contro il Napoli sono sembrati ai più esagerati. In primis per la prestazione offerta dagli uomini di Novellino contro una squadra abituata ad umiliare i propri avversari con valanghe di gol e che contro il Palermo è riuscita a conquistare i tre punti solamente grazie ad un rigore dubbio. Poi, cosa da non sottovalutare, perché i fischi non servono. Anzi, fanno più danno che altro ed il perché è presto detto. Giocare con il timore della reazione del pubblico, infatti, non fa altro che accrescere la soglia d’errore.

Il campionato non è ancora finito e non ci stancheremo mai di ripeterlo. Soltanto al 90′ di Palermo-Verona (ultima giornata della stagione) sarà il tempo di tirare le somme di una stagione che ad oggi sembra “maledetta”…