L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul delitto in via Roma con un uomo ucciso a colpi di pistola.
Tre colpi di pistola sparati da pochi centimetri di distanza spezzano la vita di Badr Boudjemai, 41 anni, cameriere algerino incensurato che vive da una quindicina d’anni a Palermo. In via Roma – il cuore della movida spesso teatro di episodi di violenza – tra auto e scooter che transitano è quasi mezzanotte e mezza, ha smesso di piovere da un po’ in questo venerdì norte ormai autunnale. Badr detto Samir ha appena finito di lavorare nel ristorante «Apperì» della vicina via Emerico Amari e sta andando a piedi a caso come ogni sera, dopo aver inviato un messaggio sul telefonino della moglie: «Sto tornando».
La donna, tunisina, casalinga, lo aspetta nella casa nei pressi della Stazione centrale mentre i figli – una femminuccia di 4 anni e un maschietto di 8 mesi- dormono. Tre colpi di pistola mettono fine alla vita di Samir. Due turiste canadesi in vacanza in città camminano a piedi quando sentono tre rumori secchi, e appena girano l’angolo di Valverde e imboccano via Roma verso sinistra, propria di fronte al palazzo della Posta, vedono a terra l’uomo. Credono sia vittima di un malore, chiamano subita il 112, e in pochi secondi arriva la prima auto dei carabinieri del Nucleo radiomobile e un’ambulanza. I carabinieri ci mettono un attimo a capire che Samir è stato ucciso, colpito alle spalle con due proiettili e alla testa con un terzo (i primi rilievi del medico legale attendono la conferma dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio al Policlinico). A terra non vengono trovati bossoli di proiettili, pare chiaro che a sparare è stato un revolver.