Palermo, missione clean sheet. In trasferta manca da cinque mesi

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e la missione clean sheet.

Quello zero che da ormai cinque mesi non accompagna più le trasferte pesa come un macigno sulla classifica del Palermo, incapace di spiccare il volo soprattutto per una fragilità difensiva esterna che nelle prime settimane di campionato sembrava lontanissima. A Brescia è arrivata la giornata più nera, condizionata da turnover e inferiorità numerica: Corini spera che il Lecco, peggior attacco del 2024 e con un piede in Serie C, possa essere la miglior medicina per la risalita, ma servirà una tenuta atletica e mentale diversa da quella vista di recente.

Fino alla gara di Modena (ultimo clean sheet esterno) di inizio ottobre le reti subite dai rosa erano state
appena due in cinque trasferte, 0,4 di media a partita; da quel momento sono 18 in nove uscite, con la media che si è impennata a 2. Su tale dato pesa l’impossibilità per il tecnico di schierare, tolto il match con la Sampdoria, la coppia centrale Lucioni-Ceccaroni a causa dei rispettivi infortuni: a prescindere delle loro assenze, il rendimento della retroguardia è costellato di errori da cui spesso e volentieri i giocatori non sembrano aver imparato.

Delle 18 reti ben 7 sono arrivate con lo stesso schema: sprint sulla fascia, cross rasoterra e tocco vincente. A punire così Pigliacelli nelle gare esterne sono state nell’ordine Ternana (Casasola), Como (Gabrielloni), Cittadella (Pandolfi e Vita), Cremonese (Castagnetti) e Brescia (Borrelli e autorete di Di Francesco). Inoltre il Lecco, che tra le mura amiche non segna su azione da tre mesi e mezzo, nel blitz di ottobre al Barbera trovò entrambi i gol esattamente così: cross rasoterra di Buso (da destra) e rimorchio vincente di Crociata nel primo caso, stessa azione sull’asse Ionita-Sersanti (a sinistra) nel secondo. Da allora è trascorso un intero girone: la difesa del Palermo è passata dall’essere una delle migliori della Serie B a una delle peggiori, mentre i blucelesti hanno confermato le difficoltà in retroguardia manifestate a inizio stagione e vi hanno aggiunto quelle di un attacco che segna troppo poco per ambire a una salvezza al momento distante 7 punti.